"Suning? Un nuovo grande azionista che crede nella storia nerazzurra e farà di tutto per rilanciare le ambizioni della società". Marco Tronchetti Provera ci crede. L'Inter è sulla strada giusta per il rilancio e la proprietà cinese farà di tutto per riportarla in cima al mondo. "E' arrivato il momento di girare pagina" - si legge nelle pagina de Il Giornale - "Questo sarà il primo anno della nuova Inter. È iniziato un nuovo percorso: il gruppo Suning è arrivato quando i giochi erano già stati fatti, la gestione già impostata. In questi mesi hanno fatto esperienza e ora passeranno all’azione. E vedo grande impegno. La presidenza Thohir? Una transizione. E in quanto tale è stato un periodo che ha lasciato incertezze: nel calcio e negli affari se non c’è un percorso chiaro a breve e medio termine, è difficile avere ambizioni. Non c’era nulla da risanare: Moratti aveva fatto un percorso lungo e di successo ed era una garanzia per l’Inter. Thohir si è presentato come un’opportunità, invece poi si è rivelato una transizione. Adesso finalmente l’Inter torna ad essere una società che ha alle spalle un gruppo che ha forza e volontà di rilanciarla ai livelli che merita".
Capitolo allenatore: Conte o Spalletti? "Non mi pronuncio: bisogna lasciare alla società le sue responsabilità. E supportarla. Mi permetto solo un unico consiglio: è l’ora di decidere. I campionati sono finiti e il momento è delicato. Gabigol? Come si dice: è un black box. Un mistero, anche per me". E' ora di tornare in Champions: "Da Madrid in poi abbiamo avuto i nostri 7 anni di guai, come avessimo rotto uno specchio, come se avessimo ricevuto una punizione biblica. Ora è superata... Juventus? Possiamo solo farle i complimenti: hanno una squadra fortissima, lo stadio. L’impegno della famiglia Agnelli in questi anni è stato totale. Questo ci può far soffrire, ma è la pura verità. Credo che anche alla Juve faccia bene avere concorrenza. Il calcio è sfida e l’Italia ha bisogno di grandi squadre: il ritorno dell’Inter ad alto livello, e spero anche del Milan. Oltre alla conferma di Roma e Napoli. Più grandi squadre vuol dire più competizione".
Su Totti: "Un giocatore ingiudicabile, come ingiudicabili sono i campioni assoluti. È stato cuore, anima e classe: se la Roma in questi anni è rinata varie volte è stato grazie al fatto di avere un simbolo come lui. E i simboli fanno andare allo stadio anche nei momenti difficili". In chiusura ancora il sogno proibito, Messi all’Inter: "Messi è un simbolo, il più grande degli ultimi decenni: è la creatività del calcio. Poi ci sono altri grandissimi campioni come ad esempio Neymar, Cristiano Ronaldo, Gabriel Jesus. Messi però è il simbolo della fantasia e il calcio deve regalare sogni. Un grande campione fa sempre la differenza".