Mario Biasin, nato dove soffia la bora ed emigrato in Australia in
giovane età. Dall’altra parte del mondo ha fatto fortune nel settore
immobiliare. Là vende 5500 ville all’anno, ma non ha mai dimenticato la
sua “casa”. E quando si è presentata l’occasione, ha teso la mano alla
città. “Parla inglese e il dialetto giuliano.
Quando giocavo qui, veniva sempre a vedere le partite. Ricordava i
20mila del “Nereo Rocco” in C1”. Erano gli anni ’90. La Triestina
negli anni successivi avrebbe riassaggiato la B, per poi cadere in un
vortice, tra retrocessioni e fallimenti. “Qualche
anno fa, Mario è tornato e ha trovato il vuoto. Ci siamo parlati, mi ha
chiesto quanto sarebbe costato. In Australia aveva preso il Melbourne
Victory. L’aveva portato da 100 abbonati a 28 mila. Voleva fare lo
stesso, nella sua città. L’aveva lasciata portando tutto quello che
aveva in un baule. Un viaggio per mare di 42 giorni con i suoi genitori.
Lui sa cosa vuol dire partire dal niente…”.