Grande accoglienza in Germania per la Nazionale italiana, come sempre da queste parti. Chi in Germania ha vinto e convinto è Giovanni Trapattoni, idolo a Monaco di Baviera: "Non vorrei che qualcuno si ingelosisse, ma d’altronde io li capisco, qui col Bayern qualcosa ho vinto" - dichiara Trapattoni ai microfoni de La Gazzetta dello Sport - "E quando vincevo io, vincevano con me anche le migliaia di italiani che erano in Germania. Gente semplice. Operai, camerieri, tanti emigranti che vedevano come l’Italia riusciva a brillare anche in terra straniera". Battere i tedeschi non sarà facile: "Penso proprio di sì. Ci sono state tante polemiche dopo il k.o. con l'Inghilterra e quindi avranno voglia di rivalsa. Loro non ci stanno mai a perdere, figuriamoci in casa. D’altronde con noi è una sfida aperta da sempre. La migliore per me è stata quella del 1982, perché c’era una Nazionale azzurra composta da 9 giocatori della Juve e quindi quella vittoria la sentii un po’ anche mia. Io li conosco bene; i tedeschi hanno una forza è una capacità di corsa che noi non abbiamo però il genio e la fantasia non ce lo possono togliere".
Trap portò disciplina tattica nei suoi anni in Bundesliga: "Quando sono venuto io ad allenare il Bayern , erano ancora un po’ indietro dal punto di vista tattico. Io insistevo molto su questo punto, ma per il fatto che non conoscevo bene la lingua all’inizio non mi seguivano, tant’è che un giorno venne una delegazione di giocatori a dirmi di cambiare qualcosa. Poi le cose sono migliorate. Strunz? Quell’episodio ha fatto rumore nel nostro Paese per il significato che diamo noi alla parola. Qui magari, per il fatto che battevo il pugno sul tavolo, la cosa fece un po’ di scalpore". Un po' come successo ai giocatori del Bayern, anche gli azzurri sanno già quale sarà il futuro del loro allenatore, il Ct Antonio Conte: "Non c'è da preoccuparsi, perché i giocatori ora saranno anche un po’ viziati, ma sanno che aumentano i guadagni anche facendo bene in Nazionale. E poi c’è un’organizzazione di gioco importante. Protagonisti? Insigne porta qualità in tutti i ruoli d’attacco, mentre la difesa è sempre composta da grandi campioni, a cominciare da Buffon. Poi occhio a quel biondino, Bernardeschi: è uno che farà grandi cose".