Fa caldo. Quasi 30 gradi. Ma a Trapani il clima è infuocato per la partita di questa sera. La grande partita, la sfida che decreterà chi tra i granata e il Piacenza dovrà andare in Serie B. Una gara in bilico, totalmente aperta dopo il risultato di 0-0 dell'andata. Il pubblico siciliano ha risposto presente, lo stadio Provinciale sarà questa sera sold out. Ci sarà anche il maxischermo a Piazza Vittorio dove molti sperano di poter festeggiare al termine della gara ma la scaramanzia regna sovrana in Sicilia.
Un percorso tortuoso, lungo, difficile. Caratterizzato da un cambio di proprietà che, fino ad ora, non ha dato la giusta tranquillità all'ambiente. Il patto dentro lo spogliatoio è chiaro e inattaccabile: vincere per la maglia e per la città. Nonostante gli stipendi arretrati, nonostante le promesse disattese (per ora), nonostante tutto e tutti. Due binari lontani, che mai si sono incontrati. Il settore sportivo gestito dall'allenatore Vincenzo Italiano (pronto per il grande salto) e fino ad aprile dal Ds Raffaele Rubino (che ha ricevuto il benservito ma anche lui pronto a ricominciare in palcoscenici più ambiziosi) che non ha mai sbagliato un colpo. Forse qualche recriminazione su un paio di partite che avrebbero permesso ai granata di lottare fino alla fine per la promozione diretta. Poi i playoff "controllati" con arguzia. Ora gli ultimi 90 minuti. Quelli che decreteranno o meno la promozione.
Il settore amministrativo, invece, ha mostrato numerose crepe (fino alla messa in mora della società da parte dei giocatori). Per questo settore la data cardine non è oggi ma il 24 giugno, ultimo giorno per presentare tutti i documenti per la prossima iscrizione (che può avvenire solo dopo il pagamento di tutti gli arretrati). Alla finestra in molti, forse in troppi, che aspettano di capire come finirà questa storia. Mentre, però, l'entusiasmo della gente non si placa e la voglia di esultare per la maglia granata aumenta sempre di più.
Francesco Tarantino