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Data: 06/11/2016 -

Toronto, Giovinco: "Perché le squadre italiane non mi cercano? Bisogna chiedere ai loro dirigenti"

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New York City-Toronto, ovvero Pirlo VS Giovinco: chi la spunterà? Semifinali di Lega per le squadre dei due italiani, con il team di Sebastian in vantaggio per 2 a 0:

"Non è un match inedito" - dichiara Giovinco nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport - "Però è la prima volta in una partita a eliminazione, con posta in palio così alta. Uno di noi due va a casa e spero di non essere io. Diciamo che avrei preferito giocarci assieme con Andrea e non contro. Titolo? Sì, ma cominciare oggi con un vantaggio di due gol significa poco: non dobbiamo abbassare l’intensità. New York ha ancora chance, sarà durissima. Perché nella Mls niente è scontato, è un campionato pazzo dove succede di tutto e nulla è mai sicuro. Qui si fanno due gol e poi finisci per prenderne tre".

Play-off pazzi: "È come la Coppa Italia o la Champions: stesse regole. Il fatto che il verdetto possa essere ribaltato ha il suo fascino, ma si sa fin dal principio. Ho giocato dieci anni in Italia e questa nuova formula non mi dispiace". Pregiudizio verso la MLS? A Sebastian non importa molto: "Io m’impegno e faccio del mio meglio. A volte ci riesco altre no. Poi ognuno è libero di fare le proprie valutazioni. Ma non è un campionato semplice come afferma qualcuno. L’ho già ripetuto in più occasioni e non è mia intenzione far cambiare opinione a chi si è già formato un giudizio. Non m’interessa".

Giovinco apre a un ritorno, ma non spetta a lui aprire una trattativa: "A 29 anni sei sicuramente nel pieno della tua maturità e l’età aiuta a migliorare soprattutto a livello mentale. E ovunque vai c’è sempre da imparare. Sicuramente saltare 5 partite ha influenzato chi doveva votare, anche se i miei numeri erano ottimi. Mi sono procurato quasi uno strappo al quadricipite, roba brutta. Sono stato fermo 2 mesi: non mi era mai accaduto prima. Tornare? Io penso a far bene dove sono, poi nel calcio non si può mai dire mai. Italiane? Lo so, ma non lo posso dire io: bisogna chiedere a loro. Se qualcuno lo pensa, mi fa piacere. Però, nessuno si è fatto avanti: lo giuro. Forse perché sanno che sono sotto contratto ancora per un paio di stagioni".

Il "folletto" torinese spera in un ritorno in azzurro: "Ero venuto per fare del mio meglio e ci sono riuscito. Sono contento e mi godo il momento. Ventura? No, nessuna chiamata. Magari c’è la percezione che qui si giochi sotto ritmo. È un’idea che rispetto, anche se naturalmente non sono d’accordo. Ognuno poi fa le scelte che più ritiene giuste e sinceramente non credo che ci sia in assoluto alcun tipo di pregiudizio nei miei confronti. Ogni allenatore vuole vincere e decide di conseguenza. Ovviamente, mi auguro che la telefonata prima o poi arrivi. Naturale che l’ambizione di tornare in Nazionale ci sia".

In chiusura d'intervista Giovinco torna sulle presunte parole di Buffon: "Posso solo dire che dopo 5 anni di strapotere bianconero, ci sta che le altre rivali vadano in campo un po’ rassegnate. Mi sembra normale".



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