Viareggio, chi sarà il prossimo Golden Boy? Ecco chi imitare
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Data: 11/03/2019 -

Viareggio, chi sarà il prossimo Golden Boy? Ecco chi imitare

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Comincia il Viareggio, inizia la corsa al premio Golden Boy, che verrà assegnato al miglior giocatore del torneo. Un riconoscimento che compie dieci anni. Marilungo il primo a vincerlo, Gori l'ultimo. Nel mezzo chi ha fatto strada e chi si è dovuto fermare
Comincia il Viareggio, inizia la corsa al premio Golden Boy, che verrà assegnato al miglior giocatore del torneo. Un riconoscimento che compie dieci anni. Marilungo il primo a vincerlo, Gori l'ultimo. Nel mezzo chi ha fatto strada e chi si è dovuto fermare
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Spinazzola e Cristante, Golden Boy da big

Meno fortunato di Marilungo e Immobile è stato Simone Dell’Agnello, vincitore del Golden Boy nel 2011. Oggi ha 26 anni e gioca in Serie D con il Como. Sette gol e sei assist in 22 giornate, una battaglia fino all’ultimo punto con il Mantova per salire in C. Tre crociati fa, però, era la stella dell’Inter che vinse il torneo battendo in finale la Fiorentina di Piccini e Iemmello. Sette i gol segnati dall’inizio alla fine, uno bellissimo ai quarti contro il Genoa di Perin. Insomma, sognava una carriera alla Gilardino, il suo idolo. Poi i tanti infortuni, la voglia di non mollare, i prestiti con Sudtirol, Barletta, Savona e Cuneo. Un sogno ancora chiuso nel cassetto, esordire in Serie A.

Nel 2012 e nel 2013 a vincere il premio sono due ragazzi che poi di strada ne faranno eccome. Il primo è Leonardo Spinazzola, esterno implacabile di una Juventus che metterà le mani sul torneo. Suo il gol decisivo che piega il Parma in semifinale. Da lì i prestiti in B con Empoli e Lanciano, il fallimento del Siena e il debutto in A con l’Atalanta a 21 anni. Altre due esperienze a Vicenza e Perugia, infine la consacrazione a Bergamo con Gasperini, che gli vale il ritorno in bianconero.


Bryan Cristante, nato in un piccolo comune friulano di ottomila abitanti scarsi e arrivato giovanissimo nel mondo Milan. L’esordio in prima squadra nel 2011, a soli 16 anni e 9 mesi. La Champions il palcoscenico, il Viktoria Plzeň l’avversario. Arriva al Viareggio da giocatore della prima squadra e trascina la Primavera rossonera fino alla finale persa con l’Anderlecht. Si consola qualche mese più in là, a novembre, con l’esordio in A. In estate il Benfica ci investe sei milioni, perché lì di talenti ne capiscono.

Nel 2014 è il turno di Alberto Cerri, che lo sport ce l’ha nel sangue. Il padre Davide ex calciatore, il nonno Ercole ciclista professionista. Anche Alberto corre veloce verso i suoi sogni, tanto da debuttare in A con il Parma a soli 16 anni. Un anno dopo vince il titolo di capocannoniere al Viareggio. Ne segna sei in quattro partite, nemmeno due mesi dopo è in campo contro il Napoli. La Juve ne resta colpita e lo ingaggia, poi lo gira in prestito al Lanciano, al Cagliari, alla Spal, al Pescara e a Perugia. In Sardegna ci è ritornato dopo le 15 reti segnate con il Perugia.


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