La partita. Nella Settimana, con la s maiuscola. Per il tifoso del Torino, non è un giorno come un altro: si gioca il derby contro la Juventus, nella settimana che culminerà con le celebrazioni del 70 anniversario della scomparsa del Grande Torino. Ma parlando di stretta attualità, c'è un'Europa da conquistare. Forse addirittura la Champions. E passa da Venaria, dall'"Allianz Stadium". Mazzarri vuole vedere una squadra senza paura, senza timore reverenziale, cercando di bissare il successo con il Milan che ha caricato di entusiasmo l'ambiente. I problemi sono alcuni: non c'è Moretti, squalificato; non c'è Djidji, infortunato così come Falque.
Problemi in difesa, soprattutto, ma anche in attacco. Davanti a Sirigu, resta la difesa a tre. E difficilmente verrà arretrato De Silvestri nella posizione di centrale, con Izzo e Nkoulou, ma Bremer, che esordirebbe in campionato da titolare proprio in una delle gare più delicate di tutte. Il brasiliano, finora oggetto misterioso, ha la possibilità di mettersi in mostra contro i più forti d'Italia. Dubbi da sciogliere a ridosso della partita: questa è l'idea di Mazzarri.
Che recupererà anche Baselli, il cui impiego però non è certo. L'ex Atalanta è in ballottaggio fortissimo con Lukic: l'allenatore non ha ancora comunicato la sua decisione finale. In mezzo, spazio all'imprescindibile Rincon e a Meité, con Ansaldi a sinistra e De Silvestri (più di Aina) sulla destra. Davanti, vista l'assenza di Falque, le scelte sono quasi obbligate: Berenguer e Belotti. Rientra l'ex Zaza, ma dovrebbe andare in panchina. Ecco la probabile formazione:
Torino (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; De Silvestri, Meité, Rincon, Baselli, Ansaldi; Berenguer, Belotti. All. Mazzarri