Una prova di forza importante, che proietta il Torino al quarto posto in classifica, e che soprattutto conferisce maggiore consapevolezza, per una rincorsa all'Europa sempre più concreta. E' contento, Sinisa Mihajlovic, anche se ai microfoni di Sky Sport, nell'analisi di fine partita, non lascia spazio all'euforia.
I numeri, al momento, raccontano una stagione strepitosa: "Impossibile non essere contenti della terza vittoria consecutiva, del quarto posto, del secondo attacco del campionato (dietro la Roma, ndr), e di questa continuità nelle prestazioni. Siamo stati bravi a recuperare la partita dopo lo svantaggio iniziale, ma non deve succedere il rilassamento che è seguito al quarto gol, perché il livello del gioco deve rimanere alto".
Gli obiettivi sono chiari, così come lo è il modo con cui l'allenatore vuole raggiungerli: "Proveremo ad arrivare in Europa nel giro di due anni, cominciando da questo nonostante partiamo con qualche handicap. Dobbiamo rimanere con i piedi per terra, però, e lavorare: è bello gestire le vittorie, ma è tanto complicato come farlo con le sconfitte. Per fortuna, abbiamo una rosa in cui ci sono due titolari per ruolo, per cui possiamo scegliere per ogni partita il giocatore con le caratteristiche più adatte da mandare in campo".
In passato, Mihajlovic aveva notato ancora poca grinta, in Daniele Baselli, ma anche sotto quest'aspetto i passi in avanti sono tangibili. E guai a parlare di una rivincita, per il serbo: "Daniele ha dimostrato di avere qualcosa dal punto di vista caratteriale, stiamo provando a tirare fuori il meglio da lui. Non ho rimpianti, sarò sempre grato a Berlusconi e Galliani per avermi dato l'opportunità di allenare una grande squadra come il Milan. Qui la società è più piccola, ma si lavora bene, il presidente è ambizioso e tutti sanno ciò che va fatto per dare il meglio. Ljajic? So che giocatore è, lui sa quanto può migliorare con me. Senza il suo infortunio potremmo essere secondi. I rapporti tra noi sono buoni, ci siamo sempre chiariti e io l'ho voluto fortemente al Torino. Se ci sacrificheremo in ogni partita, potremo battere chiunque; altrimenti, perderemo sempre".