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Data: 05/01/2018 -

Torino, Mazzarri si presenta: "In Premier esperienza bellissima, ma volevo tornare in Italia". Cairo: "Lo inseguivo dal 2007, dopo 10 anni sono riuscito a prenderlo"

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Giornata di presentazione al Filadelfia per Walter Mazzarri, alla sua prima conferenza da allenatore del Torino, dopo l'annuncio ufficiale arrivato nella giornata di ieri. Subito una gara ufficiale domani contro il Bologna alle 12:30 per dimenticare il derby di Coppa Italia contro la Juventus. Prima di iniziare la conferenza, ha preso la parola il presidente Urbano Cairo che ha spiegato i motivi della scelta: "Non ero più abituato a fare conferenze di presentazione con gli allenatori, erano 7 anni che non ne esoneravo uno. Purtroppo ora dovevamo farlo, dico purtroppo perché non è mai una bella cosa e ho imparato non solo in ambito sportivo che la continuità è importante. Con Petrachi e Comi abbiamo dovuto prendere una decisione che mi divide: sono dispiaciuto per Mihajlovic, ma contento di aver preso un allenatore come Mazzarri a cui vado dietro al 2007. Ora dopo oltre 10 anni sono riuscito a prenderlo. Il dispiacere della delusione di aver dovuto esonerare Mihajlovic è stato alleviato dal piacere di avere qui al mio fianco Mazzarri".

La parola passa poi a Mazzarri: "Ringrazio il presidente per le belle parole. C'è stato da subito un gran feeling, tra Cairo e Petrachi. Entrare al Filadelfia mi ha fatto venire la pelle d'oca. Sono carico ed emozionato. Sono tornato con entusiasmo e in quest'ambiente. Questa piazza è ideale per me. Penso di poter far bene., ma alle parole preferisco i fatti. Abbiamo il dovere di dare il massimo per far rendere i giocatori".

Sul gruppo: "Ho visto i ragazzi un po' frastornati. Sono subentrato e non è una cosa che amo fare. A loro ho detto che ero contento, che fossero legati al loro allenatore. Ora, però, per fare bene gli tocca seguire le mie idee. Credo di sapermi adattare bene a tutti i sistemi di gioco. Prima guardo i giocatori a disposizione e poi penso al modulo. E spero sarà un modulo efficace. Dopo un'ora e mezza di allenamento diventa difficile invertire la rotta, ma voglio che il mio modo di lavorare coinvolga tutto il gruppo".

Domani però arriva il Bologna: "Devo capire come stanno, cercherò di ascoltarli. Con Frustalupi abbiamo già due o tre idee in mente. Domani metterò in campo la miglior formazione possibile. Spero che tutto il pubblico ci dia una mano. Vorrei sentire un corpo unico, sul campo e sugli spalti. Poi alla fine vedremo". Uno sguardo poi al mercato: "Ognuno ha il proprio ruolo. Io mi considero un dipendente, credo sia già un gruppo valido. Do delle indicazioni e riferisco alla società. Non parlerò mai alla stampa di mercato. Niang? E' un bravo ragazzo. Non sfrutta il 100 per cento della sue qualità. Al Watford qualche volta lo ha fatto. Deve imparare dagli allenamenti a dare tutto quello che ha. Lavorerò sulla mentalità oltre che sugli schemi".

Sugli obiettivi: "Innanzitutto mi fa piacere esser qui e far parte di questo progetto. Gli obiettivi non dobbiamo dirli, ma cercare di perseguirli. Alla fine si valutano i risultati. Programmare non va mai bene. Bisogna solo guardare di partita in partita".

Infine sull'esperienza in Inghilterra: "Avevo bisogno di stimoli. Ho capito tante cose, che ora mi porterò sempre dietro. E' stata un'esperienza bellissima. Però, volevo tornare in Italia. Avrei potuto continuare la mia carriera all'estero, ma ho preferito tornare qui".






    Tags: Torino



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