Guai a rilassarsi. Walter Mazzarri avvisa il suo Torino, apparentemente senza obiettivi. “Ma non è così” assicura l’allenatore del Toro prima di Torino-Lazio, “noi vogliamo arrivare il più in alto possibile. È questo il nostro obiettivo”. Per questo motivo, chi si aspetta esperimenti particolari rimarrà deluso. ”Milinkovic-Savic? Avrà un grande avvenire, in generale” dice Mazzarri. “Ma se si parte dal presupposto che il mio principio sia quello della crescita anche per il futuro di squadra e società, se si lavora sulla mentalità, io ogni volta che scelgo una squadra, scelgo quella che mi dà la maggiore possibilità di fare risultato. Noi siamo il Torino, e quando si perde, ci brucia. Gli esperimenti non rientrano in questa mentalità: la serie negativa ci rende tutti nervosi. Che però nella migliore formazione possibile in quel momento ci siano dei giovani, va bene. Ma non posso fare il contrario. E nel ritorno le partite sono sempre molto difficili. Io ho già preso tanti dati e tante idee, e poi trarremo le conclusioni a fine maggio, capire quello che si può dire e quello che può dire la società".
Attenzione quindi alla partita, la Lazio è avvisata. E non si pensi a dualismi particolari (“Non parliamo di Belotti e Immobile”) o a variazioni tattiche (“qualcosa abbiamo provato, ma mi aspetto soprattutto la mentalità che non ho visto a Bergamo”). L’obiettivo per i giocatori del Toro è stato chiaro, Mazzarri l’ha ripetuto al Filadelfia martedì scorso, alla ripresa degli allenamenti: “martedì ai giocatori ho detto le cose che ho detto qui. Noi dobbiamo pensare di arrivare più in alto possibile. Ci sono 12 punti in palio, e quindi abbiamo degli obiettivi importanti per noi. Possiamo anche recuperare delle posizioni in classifica. Si sta programmando il futuro, abbiamo tanti obiettivi. I giocatori sanno cosa ho detto loro martedì: da loro mi aspetto questa mentalità". Gruppo carico, così come Niang. “Non partirà titolare” dice Mazzarri, “ma solo perché non ha i 90’ nelle gambe. Da quando è diventato padre mi è sembrato molto più carico. Lui sa che voglio costanza nelle prestazioni”. Così come la vuole in Edera o Bonifazi, i due giovani che hanno giocato a Bergamo: “Simone è in ballottaggio con Falque, che sta meglio ma si è allenato part-time. Deciderò oggi. Bonifazi è un giocatore che lavora bene, ma non mi sembra adatto a giocare da terzino. Lo vedo come centrale, ne ho quattro a disposizione per i tre posti, vedremo” dice il Walter allenatore del Toro. Che conclude pensando al 4 maggio prossimo e alla cerimonia per il ricordo del Grande Torino: “Sarà una giornata carica di emozioni. Io mi sono già emozionato, andandoci da solo. Io sono abituato a viverle le cose. È un aspetto importante ricordare il Grande Torino, un emblema del calcio mondiale. Erano considerati al top: stare in questa società significa anche questo, è una grande forza".
Valentino Della Casa