Un giorno di pausa, di stacco, e subito al lavoro. Ma certamente, per Belotti e Sirigu, quella di oggi non è stata una giornata come le altre. Era necessario un chiarimento: litigare, in maniera veemente, davanti alle telecamere non è mai una cosa bella. Soprattutto se il battibecco arriva al termine di una sconfitta (Atalanta-Torino 2-1), che ha sancito in maniera pressoché inequivocabile l'addio alla rincorsa verso l'Europa League. Era necessario un chiarimento, si diceva. Al Filadelfia, in occasione della ripresa degli allenamenti: clima disteso, qualche pacca sulle spalle e via, al lavoro. Nessuno strascico polemico o problemi di sorta. Il portiere e l'attaccante, le due colonne portanti della squadra, non corrono su due strade parallele o intoccabili. Ma cosa era accaduto tra le parti? A spiegarlo era stato Walter Mazzarri, che immediatamente aveva cercato di minimizzare l'accaduto.
"Si sono spintonati perché Sirigu non era contento di una decisione presa dall'arbitro, e Belotti era andato a calmarlo, mandandolo via", aveva spiegato l'allenatore nel postpartita. La dinamica sembrava effettivamente chiara, soprattutto se si considera che il portiere aveva i nervi a fior di pelle per la mancata vittoria, nonostante le sue numerose (e belle) parate effettuate. Tra i due giocatori era scattato un po' di nervosismo, che la pausa di un giorno e il lavoro di oggi hanno prontamente aiutato ad affievolire. La testa di entrambi è infatti rivolta tutta ai prossimi impegni del Toro, e alle proprie ambizioni personali. Sia Belotti, sia Sirigu, infatti, vogliono chiudere al meglio la stagione in granata anche per puntare alla Nazionale, che con il nuovo corso dovrà sicuramente rifondare il gruppo. Entrambi voglio farne parte. Il problema, dunque, sembra essere rientrato.
A cura di Valentino Della Casa