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Data: 20/03/2020 -

Toni Dovale, dal Barça di Bojan alla farmacia: "Voglio aiutare, il calcio viene dopo"

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L'esterno non può tornare in Thailandia perché hanno chiuso le frontiere: "Ho studiato 3 anni mentre giocavo al Celta Vigo, mi metto a disposizione degli altri"
L'esterno non può tornare in Thailandia perché hanno chiuso le frontiere: "Ho studiato 3 anni mentre giocavo al Celta Vigo, mi metto a disposizione degli altri"

Via gli scarpini. Camice bianco: “Ho frequentato tre anni farmacia, per laurearmi mi manca solo pratica...”. Oggi ha l'occasione giusta. 'Toni' Dovale ha 30 anni, è un'ala mancina e lavora in farmacia: "Ho giocato in Thailandia, ma ora hanno chiuso le frontiere e non posso tornare. Così ho deciso di dare una mano". 

Il coronavirus ha sconvolto il mondo, lo sport, le vite di tutti. “La Spagna è blindata come l’Italia - racconta Toni a Gianlucadimarzio.com - in strada c’è l’esercito. Il governo ha dichiarato lo stato d'allarme. Sono aperti solo supermercati e farmacie”. Come la sua, nel cuore di La Coruña. 

MARAVILLA

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Da ragazzino giocava nel Barça, lo chiamavano la Maravilla. In avanti erano lui, Bojan e Iago Falque: “Fenomenale. Fu suo padre a darmi quel soprannome, siamo rimasti amici. E quando ci sentiamo mi chiama ancora così”. A dicembre, dopo un anno, Toni ha concluso la stagione con il Thai Navy ed è tornato in Spagna per festeggiare il Natale in famiglia: “Tra una settimana sarei dovuto partire, avevo qualche offerta, ma il virus ha cambiato la situazione".

La mattina si allena, corre in garage, poi va in farmacia: “Non abbiamo abbastanza mascherine, ce le costruiamo noi. Ci arrangiamo e teniamo duro”. Antonio ha giocato tre anni nelle giovanili del Barcellona. È un classe ’90 come la generazione d’oro. Lui, Thiago Alcantara, Jonathan Dos Santos, Jordi Alba e Bojan Krkic: “Un goleador. Non so quante reti abbia segnato nelle giovanili, quasi 700. L’ho sempre seguito, anche in Italia”.

LUIS ENRIQUE

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Toni ama il nostro paese: “Ogni estate torno a Roma. Vado matto per Trastevere, la Cacio e Pepe da Felice a Testaccio”. Vicoli stretti e sampietrini, Italia e Spagna, conosce un po' la nostra lingua. E soprattutto Luis Enrique, ex allenatore della Roma (2011-12) e oggi c.t. della Roja: Fondamentale per la mia carriera, mi ha dato fiducia. Ricordo i suoi allenamenti al Celta Vigo, a volte si metteva sopra la sua torretta e ci dava dei consigli, dal primo all’ultimo. Aveva occhi dappertutto”. 

I due si sono persi di vista, Toni è finito al Lugo di Setien e poi al Leganes, tra prima e seconda divisione. Ha giocato anche a Cipro e in India. Luis Enrique ha allenato tre anni il Barcellona e nel 2015 ha vinto il Triplete: “Ricordo una partita al Camp Nou, ero al Leganes. Luis venne a cercarmi e mi regalò una maglietta del Barça. Capito, no? Sei Luis Enrique, hai vinto il Triplete, alleni il Barcellona e vieni tu da me. Io non volevo disturbarlo, pensa. È una persona speciale”. Come la sua scelta. 



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