Via gli scarpini, su le ciabatte ortopediche; via la maglietta dell'FC Heidenheim, su il camice da medico. La strana vita di Tim Göhlert, professionista in Zweiteliga tedesca, è scandita dal mutamento giornaliero. Da una parte il calciatore, fedele alla maglia del FCH dal 2005, dall'altra il medico dello sport, ufficialmente dottore e pronto a praticare nel suo ufficio in città. Due storie che corrono parallele, perchè "darsi un futuro dopo il calcio è diventata una priorità, soprattutto a 31 anni".
Un passo non facile, quello che dal ritiro ti porta a costruire una nuova carriera. Göhlert su questo ci ha però lavorato per anni, accompagnando il calcio professionistico allo studio universitario. Mattina allenamento, pomeriggio sui libri: basta un po' di volontà. E in nessuna delle sue due vite ha mai pensato di lasciar perdere, neppure ora che è entrato nella seconda età calcistica. Il sogno di diventare medico è ora realtà, ma l'addio all'FC Heidenheim - con cui ha collezionato più di 200 presenze dall'Oberliga alla Serie B tedesca - ancora non è sicuro. In città è ormai considerato il prototipo perfetto di giocatore, in campo con dedizione ma con la testa a un futuro diverso.
"Non ho mai saltato alcun appuntamento, che sia stato in campo o in università", nonostante anche due bambini e una bella famiglia a cui badare. Ma "ora mio figlio si chiede perchè i genitori dei suoi compagni ci siano sempre in tribuna a guardare le partite, e io no", e l'aria di ritiro è percepibile. Forse, finalmente è arrivato il momento per Göhlert di praticare a tempo pieno ciò che ha "sempre sognato" e magari cominciare una nuova - la terza - vita parallela: quella di padre. Con un camice, e senza scarpini.
