37 anni e non sentirli: Gignac continua a essere decisivo e a trascinare il suo Tigres. L'attaccante francese nella prima partita del Torneo de Clausura, il girone di ritorno del campionato messicano, ha segnato 1 gol e fornito 1 assist, portando il suo bottino stagionale a 9 gol e 3 assist in 18 partite. A stupire, però, è stata la particolare esultanza.
Critiche, gol e esultanza: Gignac non è un "vecchietto"
Dopo aver segnato il gol del momentaneo 0-2 contro il Santos Laguna, Gignac ha esultato facendo finta di essere un vecchietto. Schiena ricurva, una mano sul fianco e l'altra a mimare un bastone. Ma per quale motivo l'attaccante francese ha esultato in questa maniera?
Tutto parte al termine della passata stagione, quando l'ex allenatore del Tigres Miguel Herrera disse: "Toccherà a me, o a chi verrà dopo di me, il ricambio generazionale di questa squadra che ha vinto tutto in dieci anni ma è troppo vecchia per il calcio. Gignac non è eterno. Oggi lo vedo e continua ad avere un atteggiamento straordinario: corre, lotta, calcia, fa di tutto. Ma non è eterno, nessuno lo è. Ad un certo punto dovrà andare in pensione e andarsene, cominciare a lasciare il posto ai più giovani".
Parole dure quelle dell'ex allenatore della squadra messicana, sostituito in estate da Diego Cocca, che non devono essere piaciute a Gignac. L'esultanza, polemica, è quindi una risposta diretta a quelle critche.
Per quanto particolare, però, non è la prima volta che un calciatore esulta in questo modo. Il caso più famoso è certamente quello di Samuel Eto'o, che nel 2014 fece la stessa identica esultanza come risposta alle critiche di Josè Mourinho. Vecchi forse, ma ancora decisivi.