Una stretta di mano per mettere a tacere le polemiche e far parlare di nuovo il campo. Un saluto diplomatico e in stile british prima del fischio di inizio. Freddo, come il clima dell’Old Trafford. Se la rivalità è il sale dello sport, Mourinho e Conte ne hanno abusato a parole alzando i toni della sfida ancor prima del suo inizio. Dall’accusa di demenza senile dell’allenatore blues, al ricordo della squalifica per calcioscommesse da parte dell’ex Inter e Real Madrid. La solita furbizia dialettica di Mourinho, nel trasferire il peso di una stagione dalla squadra alle sue spalle, ha trovato la risposta piccata di Conte dando vita ad una nuova rivalità.
“The endless saga”, una saga senza fine, trova il suo naturale sfogo all’Old Trafford ed il suo primo punto di svolta al quarto d’ora con uno scambio di battute e due timidi sorrisi tra i due. Primi segni di distensione, merito della struttura dello stadio di Manchester, che mette le due panchine una di fianco all’altra, così come le protesi dell’area tecnica ancora più attaccata. Il campo racconta della vittoria dello United: Lukaku e Lingard, rispondono al vantaggio di Willian. Al triplice fischio altra stretta di mano veloce e ognuno per la sua strada, a far scemare l’adrenalina accumulata in oltre novanta minuti intensi e con poco respiro. L’usanza inglese vuole che sia Conte ad andare nella stanza di Mourinho con del buon vino, per discutere solamente di questioni tattiche. Senza microfoni o telecamere accese questa volta. “The endless saga”: quella di Conte contro Mou, quella dei rossi contro i blu, in attesa della prossima sfida.
