Arrivare a Palermo è "un grandissimo onore". Parlano all'unisono, Fabio Lupo e Bruno Tedino, volti nuovi di una società che intende ripartire voltando pagina dopo una stagione disastrosa. Si riparte dalla Serie B e lo si fa con due elementi che vedono nel Palermo l'occasione della carriera, "una società di grandissimo blasone e in una città straordinaria per storia e bellezza", riprendendo le parole del ds Lupo, che non si nasconde davanti alle ambizioni dei rosa: "L'obiettivo è tornare in A, senza mezzi termini. Quello che possiamo garantire è il massimo impegno, la massima professionalità e il massimo attaccamento. Questa è un'occasione professionale importante, ma io e il mister veniamo dopo il Palermo. Ci avviciniamo a questa avventura con umiltà e con la consapevolezza del nostro percorso, fatto di gavetta e campi mediaticamente meno interessanti, ma speso con la passione per questo lavoro. Farlo a Palermo è un'occasione indimenticabile che cercheremo di sfruttare col massimo impegno possibile". Senza dimenticare le origini e la strada fatta in questi anni, come sottolinea Tedino: "Sono orgoglioso perché vengo dalla gavetta, dalla strada. Lavorando sodo ho avuto questa occasione importante che voglio condividere con tutti, società, staff, calciatori e popolo. Dobbiamo essere molto bravi a trascinare i tifosi che devono ritrovare entusiasmo dopo la retrocessione".
Un entusiasmo che nelle ultime settimane si è trasformato in contestazione, quella feroce rivolta a Maurizio Zamparini e che di riflesso ha colpito anche Tedino, uomo "scelto" dall'ex presidente e avallato dal suo successore Baccaglini: "Ho parlato sia con Zamparini che con Baccaglini - ammette l'ex allenatore del Pordenone - posso solo dire che ho trovato un ambiente molto compatto e sereno, dove noi possiamo dire che questa scelta è stata condivisa. Non credo sia stato un compromesso, perché è stata condivisa questa scelta. Sono stato scelto da una società che mi ha fatto un'impressione molto importante, con un ambiente sereno. Anche tra le persone che ho nominato. In questo momento, per tutti, la cosa più importante è fare il bene del Palermo. Siamo stati scelti probabilmente perché dentro abbiamo il fuoco e lo spirito di sacrificio. Le ambizioni di Zamparini credo siano rimaste intatte, ho visto una persona legata al Palermo e disponibile al sacrificio. Altrettanto motivato e voglioso, però, lo è Baccaglini. Sono rimasto a bocca aperta nel vedere il loro rapporto, molto positivo e molto buono. Noi però non ci entreremo nulla sul loro rapporto".
Tedino porterà con sé il difensore Ingegneri, conosciuto e plasmato a Pordenone, pronto al salto di qualità: "Ingegneri ha già fatto la B, in C ha fatto la differenza e chiaramente ha avuto un mercato molto importante, con squadre di spessore per la B. Un giocatore che ci seguirà e ci fa piacere perché è un ragazzo serio, con le motivazioni che cerchiamo". Chi non dovrebbe rimanere in rosa è Alino Diamanti, del quale Tedino ha ancora ricordi dei suoi trascorsi in Toscana: "Conosco Diamanti dal 2004, quando giocava nel Prato e ci ha sempre fatto un sedere così nei derby con la Pistoiese. Le sue qualità tecniche e di esperienza sono indiscutibili. Abbiamo pensato che un campionato di Serie B sia riduttivo per lui. Non vogliamo metterlo in un angolo, ma vogliamo ringiovanire la squadra. Ma mica non gode della mia stima, anzi. Ci sono dinamiche societarie che vanno risolte dal punto di vista societario. Con me si parla di questioni tecnico-tattiche". Conosce bene anche Lo Faso, avuto in azzurro: "Ma non è l'unico del Palermo ad essere stato allenato da me - precisa Tedino -. Ho portato anche Giuliano in nazionale, adattandolo a terzino sinistro". Per questo, ma anche per altri motivi, Palermo era nel destino dell'allenatore friulano: "Mia figlia Nicole tifa Palermo da molti anni. Lei ne ha 22 e almeno da dieci tifa seriamente Palermo, probabilmente attirata dal colore rosa. Non credo che le cose accadano per caso. Non fatemi parlare poi di Pordenone-Parma, anche lì l'arbitro era palermitano...".
Un destino che ha unito Tedino a Lupo, un dirigente pronto a rilanciarsi con l'obiettivo di tornare in A ad oltre dieci anni di distanza dal miracolo Ascoli. Inutile sottolineare come il suo compito principale, oggi, sia sul mercato. Con l'obiettivo di trattenere i big in prima battuta: "Goldaniga, Rispoli e Nestorovski sono imprescindibili per la costruzione della squadra, per usare un termine banale sono incedibili. Diventa difficile non ripartire da loro, se si vuole fare una squadra forte. Sono tre tasselli fondamentali. Con l'agente di Rispoli non abbiamo parlato del contratto che scade tra un anno, potrebbe però essere interesse suo interesse andare in scadenza. Ne parleremo più in là, anche perché il tempo è tiranno". Sul fronte acquisti, oltre ad Ingegneri, si parla di Claiton del Crotone come secondo centrale: "Siamo in una fase di sondaggio, in questo momento cerchiamo di individuare il profilo tecnico e col mister c'è un reciproco scambio di informazioni. Poi in questo periodo qua sentirete tanti nomi, ma che si stia cercando un centrale può essere vero. Il mio vero lavoro, in tal senso, inizia domani".