Taranto, minacce al ds: ritrovata una testa di agnello
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Data: 11/02/2020 -

Taranto, minacce al ds: ritrovata una testa di agnello

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Tensione alle stelle a Taranto. Nella serata di lunedì 10 febbraio, nei pressi di un locale sul lungomare cittadino, è stata trovata una busta gialla contenente la testa mozzata e sanguinante di un animale, con un cartello che riportava una scritta offensiva verso il direttore sportivo della locale squadra di calcio, Vincenzo De Santis. Il riferimento a De Santis, in organigramma è esplicito e si lega alla provenienza del dirigente, originario di Bitonto in provincia di Bari: “Ds sporco barese”.

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Il gesto segue la contestazione operata da alcuni tifosi nei confronti del direttore sportivo e del presidente del Taranto Massimo Giove  dopo la sconfitta in casa allo stadio Iacovone rimediata domenica nel derby col Foggia. La dirigenza del Taranto, quinto nel girone H di serie D, ha denunciato l'accaduto e parla di “gesto che non passerà inosservato”. La Digos ha avviato le indagini per risalire agli autori di un gesto macabro, che ricorda quello rivolto a dicembre 2019 verso l'allora ds Gino Montella. Vicino allo stadio fu infatti trovato un manichino con una corda al collo e scritte offensive verso lo stesso Montella. Sul campo intanto la squadra continua ad allenarsi, con la società che domenica sera aveva deciso di eliminare il consueto giorno di riposo e ordinato lo svolgimento di tre doppie sedute di allenamento per lunedì 10, martedì 11 e mercoledì 12 febbraio.

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Solidarietà nei confronti di De Santis è stata espressa anche dall’Aps Taras 706 a.C., fondazione composta da tifosi che possiedono il 7% del capitale sociale del club. “Un altro, folle avvertimento a due mesi di distanza dal primo episodio, ai danni di Gino Montella - scrivono - ora è il momento di dire basta. Tutte le componenti del calcio tarantino devono adoperarsi per evitare derive violente, che continuano a turbare l’ambiente e a rovinare l’immagine della città”.

Tags: Serie D



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