Da 'scarto' da girare in prestito a pezzo pregiato della rosa. Ci ha messo due anni Suso a ribaltare completamente il giudizio su di sé e proprio da quel prestito a Genova che parte il racconto del 'suo' Milan sulle colonne del Guardian: "Non è stato facile all'inizio, non ho giocato molto e sono dovuto andare al Genoa in prestito per avere più spazio. Il Milan è sempre stato il mio sogno: quando ero un bambino guardavo i grandi giocatori che hanno vestito questa maglia e ora essere a giocare qui è incredibile. Sono fiero di poter giocare per il Milan e un giorno potrà dire a mio figlio: 'Tuo padre è stato un giocatore del Milan'".
Ormai il Milan se lo è preso Suso. Fondamentale nel gioco di Gattuso tanto quanto in quello di Montella ad inizio stagione. Un cambio sulla panchina "che ha migliorato tutto", senza nascondersi lo definisce così l'arrivo di Ringhio. "Non è stata una stagiona facile perché c’erano tante aspettative su di noi, ma non abbiamo iniziato bene. Poi è arrivato Gattuso e ha migliorato tutto, e stiamo lavorando duro per arrivare al sesto posto. Il club è cambiato molto nell’ultimo anno e ha investito tanto nei giocatori. Non è mai facile quando ci sono cambiamenti di questa portata: rispetto ad inizio anno siamo migliorati molto. Inoltre, ci sono tanti giovani giocatori al momento qui, altra ragione per cui abbiamo bisogno di tempo. Ma siamo sulla strada giusta”. Protagonista assoluto Gattuso, "è impressionante, lavora 24 ore al giorno e pensa solo al calcio. Ama il suo lavoro, in ogni sua sfaccettatura: dopo tanti anni senza aver giocato in Europa, con lui abbiamo visto la luce. Sono sicuro sarà un grande allenatore: non ha passato molto tempo con noi ma ha già lasciato un segno significativo. In più, il suo carisma non è tutto. E’ bravo tatticamente, offensivamente e difensivamente. Sa come parlare ai giocatori, che corde toccare e il modo in cui un allenatore comunica con i suoi calciatori è fondamentale".
Passato e futuro. Liverpool e Milan, Suso analizza tutto: "Sono felice qui. Quando ci sono voci su un mio possibile addio continuo a dire che sono felice qui e penso che il club creda lo stesso. Ho una clausola e questa è una cosa che sia il club che il mio agente hanno voluto. Se il Milan vuole continuare a restare nelle posizioni top e contare su di me, io sono qui per loro. E’ un momento importante della mia carriera e mi sento solo al 60-70% di quello che posso raggiungere. Liverpool? In un certo senso, sono diventato prima un uomo che un giocatore lì. E’ stata dura con lo stile di vita e la lingua, ma ricordo tutto di quel periodo: non ho giocato molto, ma ho conosciuto Steven Gerrard e sono stato compagno di Suarez, Coutinho, Carragher. Non dimenticherò mai la mia esperienza al Liverpool. Il calcio inglese è diverso, direi speciale: mi piacerebbe giocare ancora al Liverpool un giorno. Sono cresciuto lì ed è una grande squadra. Finale di Champions? Sono combattuto: se il Real vincerà sarò contento, perchè sarà una squadra spagnola a trionfare. Ma se dovesse vincere il Liverpool sarà felice ugualmente, perchè è la mia vecchia squadra".