Un inizio di campionato da protagonista. Suso è tornato al Milan, dopo il prestito al Genoa, con tanta voglia di dimostrare il suo valore anche in rossonero. E fino a questo momento ci sta riuscendo, anche grazie a Montella che gli sta concedendo spazio. E proprio Suso ha parlato ai microfoni di MilanTV del suo passato e del momento con i rossoneri:
"Il primo ricordo legato al calcio? A scuola la maestra chiedeva sempre qualche mestiere volevamo fare da grandi. C'è chi rispondeva l'architetto, chi altro. Io non ho mai avuto dubbi, ho sempre risposto il calciatore. Quando ero giovane era difficile giocare, mio padre voleva per forza che studiassi. In Primavera spesso mi allenavo di mattina, era quindi impossibile andare a scuola. Quindi gli dissi che dovevo impegnarmi al 100% per giocare calcio, era quello che volevo veramente. Poi mi sono ritrovato in Inghilterra, in un paese di cui non conoscevo nulla. Vivevo in casa con una famiglia che lavorava per il club, persone che non conoscevo. Sono stato male, però ho avuto la fortuna di avere Benitez che era spagnolo come me".
E sul trasferimento al Milan: "Quando ti vuole una società così importante come il Milan è impossibile dire di no. Al Liverpool, tra l'altro, avevo ancora 6 o 7 mesi di contratto e la proposta di rinnovo che mi era stata fatta non mi piaceva. Il Milan era la scelta giusta. Qui non mi manca nulla, sto bene. Quando ero più giovane vedevo sempre il Milan arrivare in finale o in semifinale di Champions League. Del mio carattere mi piace molto il fatto che non mi accontento, che voglio sempre fare qualcosa in più. Ciò che non mi piace è che mi ossessiono sulle cose, se qualcosa non mi piace me la fisso in testa. I miei idoli? Mi è sempre piaciuto Zidane".
Sul calcio estero: "Una cosa che manca in Inghilterra e in Spagna è il ritiro quando si gioca in casa. Qui è diverso, si passa la maggior parte del tempo con i compagni di squadra. In tv guardo Real, Barcellona, Atletico.