Con i tifosi non è che si fosse lasciato benissimo. Quattro anni fa Montella salutava sì una Fiorentina quarta in classifica, ma anche una città piuttosto arrabbiata. Colpa di una dichiarazione indigesta: "I tifosi non hanno capito la nostra dimensione". Otto semplici parole a ferire l'orgoglio di una tifoseria delusa dall'eliminazione dall'Europa League.
È il 14 maggio del 2015, i viola sono appena stati battuti dal Siviglia. Al Franchi doveva essere remontada dopo il 3-0 dell'andata, ma Bacca e Carriço infrangono presto il sogno. Lo stadio a fine partita fischia, Montella non la prende bene e parla senza peli sulla lingua.
Sono passati quattro anni appunto. La situazione sul campo è estremamente diversa, fuori non poi così tanto. La Fiorentina in Europa non c'è e in campionato è decima. Solo otto vittorie in 31 giornate, con la sconfitta casalinga contro il Frosinone che ha portato alle dimissioni di Pioli.
E anche alla rabbia dei tifosi. Che hanno deciso di protestare in occasione della sfida con il Bologna in programma domenica proprio al Franchi. 45' di spalti vuoti, questa la decisione presa dall'ATF (Associazione tifosi fiorentini). Silenzio e un colpo d'occhio desolante per tutto il primo tempo. La prima mossa di una lunga serie di iniziative a quanto si legge nel comunicato.
Una seconda si è registrata nella notte, quando sono stati appesi degli striscioni in diversi punti della città. Da Piazzale Michelangelo a via Aretina, da via Sestese al sottopasso della Fortezza da Basso. Tutti con il solito messaggio: "Della Valle vattene". Insomma, la rabbia nei confronti di coloro che dal 2002 sono propietari del club è forse ai massimi storici.
"Adesso manca entusiasmo, starà a noi ricostruirlo" Aveva detto Montella nella conferenza stampa di presentazione: "L'importante è restare uniti, dalla proprietà ai tifosi". Ecco, su quest'ultimo aspetto ci sarà tanto da lavorare. La Firenze che ha ritrovato è arrabbiata. Riportarla a sorridere l'obiettivo dell'Aeroplanino.