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Data: 06/05/2016 -

Striscioni, assemblee e un futuro da scrivere: da Pegli a Bogliasco, l'attesa di Genova per il derby della Lanterna, le foto

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Al Mugnaini di Bogliasco la Sampdoria di Montella, al Signorini di Pegli il Genoa di Gasperini: l'avvicinamento ai novanta (di centottanta) minuti più attesi dell'anno continua a viaggiare spedito. Meno due al Derby della Lanterna numero 112. Da una parte all'altra della città, stesso obiettivo (supremazia cittadina con mesi e mesi di sfottò) ma umori profondamente diversi, nonostante l'ultimo turno di campionato nelle casse rossoblucerchiate tra Genova e Palermo abbia portato a entrambe gli stessi punti, zero. Due sconfitte, distanti però molto più dei mille quattrocento chilometri di macchina (più una mezz'ora di traghetto) a dividerle.

Brutta, forse la più brutta della stagione visto come e quando è arrivata, quella di Soriano e compagni domenica pomeriggio al Barbera. Vero che di fronte c'era un Palermo alla disperata caccia di punti per sperare ancora nella salvezza, ma l'atteggiamento avuto dai ragazzi dell'Aeroplanino è alla voce ingiustificabile, contando poi che, nonostante sia ad un passo, all'aritmetica manca ancora comunque un punto. Punto che ora dovrà essere trovato, senza dover poi guardare troppo a cosa succede dietro, tra Genova e la Torino bianconera. Derby e Juventus, due gare tutt'altro che semplici per gettarsi finalmente alle spalle una stagione di tantissimi bassi e troppi pochi alti. Dalla serata shock dell'Olimpico col Vojvodina all'ultimo stop con i rosanero, nel mezzo l'unica gioia vera forse il derby di andata. Gara che, se vinta può, anche far risultare meno amara una stagione, in parte. Lo sanno bene i tifosi blucerchiati, saliti a inizio settimana al Mugnaini per lasciare un messaggio preciso ai giocatori.

"Con voi fino a domenica alle 16.45" (orario del triplice fischio) il primo striscione giallo su sfondo nero firmato Ultras Tito Cucchiaroni, senza altre spiegazioni. Sostegno indiscusso per tutti i novanta minuti quindi, poi sarà tempo delle analisi. "Sampdoria vinci per noi" e "Vincere" invece, quelli comparsi all'ingresso del campo e all'inizio della salita per il Mugnaini, richiesta da parte dei sostenitori che lascia poco spazio alle interpretazioni: vogliamo una vittoria per noi tifosi, dopo una stagione davvero di troppe delusioni. Tifosi che, come annunciato nell'assemblea di ieri sera alla Sala Chiamata del Porto, domani non saranno (almeno non come gruppi organizzati) come ormi da tradizione alla rifinitura dei ragazzi di Montella. "Perché la squadra non ha bisogno di essere motivata per questa partita, la carica deve arrivare da sola" le parole dei rappresentanti degli Ultras all'assemblea. Carica fondamentale per chiudere definitivamente la pratica salvezza, "lasciando perdere le tabelle e tutte le paure legate alla retrocessione - ha continuato il rappresentante dei tifosi - Noi siamo la Sampdoria, dobbiamo vincere e basta. Adesso pensiamo a portare la barca in porto, a fine campionato organizzeremo un'altra assemblea e chiederemo un confronto con la società". Questo il clima in casa Sampdoria, a poco meno di quarantott'ore dalla Stracittadina.

Sponda Genoa invece, negli occhi ancora il ko, tra gli applausi di un Ferraris divertito, di lunedì sera in casa con la Roma. Lampo Salah, ribaltone firmato Tachtsidis-Pavoletti, ennesima rete di Totti, tra le proteste per la punizione concessa, e gol dell'ex (senza esultanza) di El Shaarawy. Finisce tre a due per i giallorossi, ma con i ragazzi di Gasperini usciti a testa altissima dal prato di Marassi e con la consapevolezza che con quell'atteggiamento il derby lo si può davvero tornare a vincere. Stesso messaggio lanciato dai tifosi al Signorini, anche questo a mezzo striscione. "Vincente deve essere sempre la mentalità... Vincere è l'unica cosa che conta contro 'quelli là'!!! Forza ragazzi" il pensiero dei Figgi do Zena, appeso a bordo del campo principale del Pio. In ballo una supremazia cittadina da riconquistare, all'andata fini tre a due per il Doria grazie alla doppietta di Soriano e al gol di Eder, di Pavoletti le reti del quasi riaggancio. Chiudere davanti poi è l'altro obiettivo, con i rossoblù a quota quarantatré punti e ai quali basterà un pareggio per finire sopra ai cugini.

Il tutto in un derby giocato di nuovo l'otto di maggio, esattamente cinque anni dopo 'quello' di Boselli, (il 2-1 firmato Floro Flores-Boselli, con in mezzo la rete di Pozzi) meteora in Italia e ora diventato bomber nel Leon in Messico. "La vittoria più bella della mia presidenza" la risposta a domanda del presidente Preziosi , "Uno dei gol più belli della mia carriera e che rievoca un momento indimenticabile" le parole post vittoria dell'attaccante argentino. In linea col pensiero dei tifosi, che videro nel successo di Marassi la spinta finale alla Sampdoria verso la Serie B. A rievocare la sfida del 2011, anche la designazione arbitrale, con Tagliavento chiamato come cinque anni fa a dirigere l'eterna sfida tra Sampdoria e Genoa. Oggi a caccia di una vittoria per salvare un'intera stagione, come Montella e Gasperini, avversati domenica ma accomunati un futuro all'insegna dell'incertezza: in attesa di confrontarsi con Preziosi Gasperini, e col nome dell'uomo dell'impresa Crotone Ivan Juric indicato come il candidato numero uno a sostituirlo. Aeroplanino blucerchiato invece impegnato a prendere tempo, mentre Ferrero pubblicamente lo conferma allenatore del Doria anche il prossimo anno, col Milan spettatore più che interessato.

Da Bogliasco a Pegli, per motivi differenti entrambi gli allenatori stanno riflettendo su di un futuro lontano da Genova. Un cammino più difficile e deludente del previsto quello dell'ex Fiorentina all'ombra della Lanterna, chiamato a gran voce dai tifosi blucerchiati incantati dalle sue magie in campo maglia numero nove sulle spalle, fiduciosi fosse in grado di fare prodezze anche dopo il passaggio in panchina. Problemi con parte della tifoseria, poi le parole di riavvicinamento e gli applausi del Ferraris, a seguire la richiesta di chiarezza sui progetti futuri da parte dell'allenatore di Grugliasco che, nonostante un contratto firmato, a fine stagione potrebbe di nuovo lasciare. Nel mezzo il Derby della Lanterna, il numero centododici. Quello che potrebbe essere l'ultimo per Gasperini e Montella, l'ennesima partita dove conta solo vincere per i tifosi rossoblucerchiati. Per la supremazia cittadina, e mesi e mesi di sfottò al bar, per chiudere la pagina di una stagione da una parte e dall'altra di troppe delusioni, e potersi concentrare finalmente su di un futuro ancora tutto da scrivere.



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