In collaborazione con RedBull.com
Giuseppe Ferronato tifa e segue il Cittadella da più di quarant’anni, anche da solo.
Il cuore è il luogo dove nasce la passione, anche quella di un tifoso di calcio. Si tratta spesso di un legame che va oltre una logica, che si trasforma spesso in un valore imprescindibile, e così è per il mondo del calcio con la passione come motore di tutto. La passione nel calcio appiattisce le differenze che inevitabilmente ci sono (e da sempre) e l’amore per la propria squadra diventa giudice inflessibile di una democrazia assoluta. Che si tratti di un tifoso del Real Madrid o dell’ultima squadra di Terza Categoria il cuore batterà allo stesso modo.
Tutta l'energia da mettere in campo
È così per Giuseppe Ferronato, per tutti ‘Bepi’, la cui vita calcistica è monocromatica: granata, come il suo “Sitadea”. «Io sono di Cittadella e faccio il tifo per il mio Cittadella da sempre». Bepi è davvero un tifoso speciale, sempre accanto alla squadra, in casa e in trasferta. Che sia la Serie B o un semplice allenamento del mercoledì: «Adesso che sono in pensione mi godo la squadra a pieno: in 8 anni penso di aver saltato un allenamento solo per colpa della febbre. Sono sempre lì, al Tombolato, non c’è pioggia, neve o vento che tenga». Una passione fin da ragazzo, quando l’amore per i Granata era già sopra a tutto: «Tanti anni fa era tutto diverso: stavo via per 40 giorni in giro per l’Europa e non appena tornavo il mio pensiero era quello di andare a vedere la squadra. Di bugie a mia moglie ne ho raccontate parecchie». Bugie bianche, anzi granata.
Avere un focus sull'obiettivo
Una storia particolare quella di Bepi, fatta di amore cieco e spesso “unicoila”. Tre anni e mezzo fa il suo nome fece il giro d’Italia, fu soprannominato “il tifoso solitario”. A Bari si giocava la penultima giornata del campionato di Serie B tra i padroni di casa e il Cittadella. Una gara fondamentale per i pugliesi che in piena lotta playoff vinsero 1-0 grazie al supporto dei 36.000 del San Nicola. Un muro biancorosso contrastato sugli spalti da un solo tifoso granata. Lui, Giuseppe Ferronato: «40.000 contro 1. È stato strano, ma allo stesso tempo emozionante». Talmente speciale che lo stesso club biancorosso lo invitò nel ritiro della squadra per omaggiare il suo amore speciale per il Cittadella. Sorrisi, foto di rito con i giocatori, ma soprattutto tanto rispetto. Senza distinzione di tifo perché certi sentimenti vanno oltre i colori.
Mente e corpo sul campo di gioco
Ormai Bepi è un personaggio, riconosciuto e rispettato per il suo amore genuino dentro e fuori dai campi di calcio. Lui è sempre lì con la mente e il corpo ben presenti: «Di avventure ne abbiamo fatte, dal camper alla macchina. Quando andiamo in giro ci portiamo dietro di tutto da mangiare: soppressa, vino bianco, vino nero, prosecco, formaggi. In certi stadi gli steward ci riconoscono e ci aspettano per banchettare insieme. Noi siamo questi, tifiamo, ci divertiamo e sosteniamo il Cittadella».