Dalla retrocessione in Serie B all'addio di Eusebio Di Francesco: Maurzio Stirpe, presidente del Frosinone, è intervenuto in conferenza stampa per fare un bilancio sulla stagione appena conclusa. "Non cambieremo filosofia - dice il numero uno del club - . Partiamo da una retrocessione dolorosa. Oltre alla valorizzazione del brand, allo sviluppo delle infrastrutture, a una crescita della società, non abbiamo coronato quello che la squadra a lunghi tratti ha dimostrato di meritare. Nuovo allenatore? Ne parlerà Angelozzi"
Frosinone, le parole di Stirpe
Il presidente continua. "Era assurdo chiedere il nome dell'allenatore il giorno dopo la retrocessione. Ognuno ha i suoi tempi e le sue valutazioni da fare. Si maturano decisioni dopo delle riflessioni. Noi abbiamo bisogno di tutto meno che di ansia. Frosinone non è una prigione, rimane solo chi vuole".
"Noi siamo retrocessi ma chiudiamo il bilancio in utile. Il benessere economico-finanziario resta la nostra stella polare. L'obiettivo del Frosinone di quest'anno è di chiudere il bilancio in pareggio sfruttando il vantaggio del paracadute. Le difficoltà che ha la Lega di B nel vendere i diritti aumenteranno sempre di più a causa dell'allargamento della Champions League, del Mondiale per Club e non solo. Per fare un salto nel buio basta poco. Le risorse di anni fa, si stanno riducendo per tutte, altrimenti non si spiegherebbe perché stiano aumentando le proprietà straniere". Stirpe commenta anche la figura di Angelozzi. "Ha un ruolo centrale, se fossimo rimasti in A gli avrei chiesto di fare il presidente. Anche cosi ha poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione. Ha le chiavi della società perché abbiamo fiducia in lui. Zoino? Si occuperà degli aspetti finanziari".