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Data: 10/12/2018 -

Stendardo, calciatore in toga nella Luiss: "Leggo Cartesio e insegno diritto"

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L'ex centrale è tornato a giocare in Promozione a 37 anni e noi l'abbiamo incontrato dopo l'esordio: "Il campo mi è mancato!". Dalla gara in Champions con il Real Madrid alla Juventus di Ranieri, fino alla sua nuova vita da docente
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L'ex centrale è tornato a giocare in Promozione a 37 anni e noi l'abbiamo incontrato dopo l'esordio: "Il campo mi è mancato!". Dalla gara in Champions con il Real Madrid alla Juventus di Ranieri, fino alla sua nuova vita da docente
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STENDARDO "BLANCO"


Impegno, professionalità, costanza e coraggio. Decisivi anche nel calcio: “L’apice della mia carriera è stata la gara di Champions contro il Real Madrid, era il 2007 e giocavo nella Lazio, feci un assist a Pandev di testa”. Cinque stagioni nella Capitale: “Roma è diventata la città in cui vivo, dove ho lo studio ed esercito la professione. Una parte importante della mia vita”.

Parliamo un po’ di calcio stavolta, un pensiero su Simone Inzaghi: “Conosceva tutti i calciatori! Certo, aveva più tempo perché non giocava mai”. Una battuta col sorriso: “E’ uno degli allenatori migliori d’Italia, ha stile ed eleganza. Tra l’altro siamo ottimi amici, tutt’ora ci sentiamo e ci confrontiamo, ho un bel ricordo”. Stesso discorso per Di Francesco, allenatore della Roma: “C’è un’amicizia che ci lega da anni, giocavamo insieme a Perugia. Ho conosciuto anche la sua famiglia, nell’ultimo anno da calciatore ho vissuto nel suo albergo a Pescara”.


"RANIERI UN LORD INGLESE"



Pillole di Juve ora, sei mesi e 6 presenze nel 2008: “Tappa breve ma intensa, sento spesso Nedved. Lui è l’emblema del sacrificio, dell’umiltà, anche quando ormai aveva vinto tutto. Durante la gara di Champions con il Valencia sono stato ospite suo, siamo amici”. Come con Chiellini, anche lui laureato (110 e lode in economia): “E’ il compagno di reparto più forte che ho avuto!”. E Ranieri allenatore? “L’ho sentito poco fa!”. Notizia: “Andrò a trovarlo a Londra. Lui è un lord inglese, non si arrabbia mai, un diplomatico”.



Stendardo sarebbe potuto rimanere: Servivano 12 milioni riscattarmi, la Juve era disposta a farlo ma a una cifra inferiore. Sai, quell’estate Ronaldinho arrivò al Milan per 15 milioni, 12 per Stendardo forse erano troppi”. Nessun rimpianto però: “Sono stato bene ovunque, ho avuto bravi allenatori come Ventura, Delio Rossi, Colantuono”. E cinque anni da favola con l'Atalanta: “Il suo segreto si chiama Antonio Percassi (patron del club ndr), ama la squadra più di se stesso. Si è ritirato a 23 anni, ha costruito un impero, un po’ come la resilienza che ti dicevo. L’Atalanta è un monito per tutti, tiene i conti in ordine ed è pronta a ristrutturare lo stadio”.

Esempio assoluto. Come tanti compagni incontrati in carriera: “Palo Di Canio, Buffon, Peruzzi, Del Piero, Nedved, Camoranesi, Trezeguet. Impossibile elencarli tutti”. Fino ai ragazzi della Luiss, nomi comuni e giovani studenti, futuri avvocati: "È un mese che mi alleno con loro, vogliamo toglierci grandi soddisfazioni". Sempre con la toga nell'armadietto. E Cartesio nel borsone.

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