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Data: 18/08/2016 -

Stankovic: "Marakana? E' l'inferno, per gli altri... Il Sassuolo si giocherà molte possibilità in casa"

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Sei anni di Stella Rossa per Dejan Stankovic. L'ex centrocampista dell'Inter deve tanto al glorioso club serbo, che lo ha fatto conoscere al grande calcio. Stasera i rosso-bianchi se la vedranno con il Sassuolo al Mapei Stadium, per i play-off di Europa League. Per Stankovic il cuore dice ancora Stella Rossa:

"Avevo 13 anni, mi sembra ieri" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - " 'Ora che è sicuro che sarai dei nostri, ti facciamo vedere il Marakana'. C’era l’Hajduk Spalato, c’era l’inferno: per gli altri. Per questo a Belgrado erano contenti di giocare in casa il ritorno, per questo il Sassuolo si giocherà molto in casa sua. Se la Stella Rossa può fare qualcosa di sorprendente, sarà a Reggio Emilia. In Serbia si sa già cosa succederà, il Marakana non ha segreti: il qualcosa in più che hanno, è il loro stadio. Vengo a vedere la partita con Marko Pantelic e altri due amici. Il cuore dice Stella Rossa, la logica dice che il Sassuolo ha qualcosina in più. Anche se ha perso Sansone, e non è poco, resta un gruppo che lavora insieme da quattro anni, allenato da un tecnico maniaco dei dettagli. Li vedi giocare e dici: 'E’ tutto organizzato al metro e al secondo, ognuno sa perfettamente cosa fare, con e senza palla”. Si trovano a occhi chiusi: quello che al momento manca alla Stella Rossa".

Difetti dei serbi? "Squadra molto orfana di Grujic , che era il vero leader. Squadra in costruzione: gioca partite “vere” da metà luglio, e teoricamente dovrebbe essere un vantaggio, Bozovic si fa sentire come quando era in campo, e però è ancora lì che cerca di “impacchettarla” per bene. Prova a far funzionare anche questa come un orologio svizzero l’anno scorso stravinse il campionato con un gioco favoloso ma fa un po’ fatica: non tutti i nuovi hanno capito cosa vuol dire giocare per la Stella Rossa. Ad esempio Kanga, un’assenza che peserà: solo chi non si è ancora reso conto di dov’è arrivato può prendere un rosso come ha fatto lui con il Ludogorets. La gente era furibonda. Sapete come siamo noi serbi: davanti un po’ di qualità e di fantasia non mancano mai. Però a volte la squadra si scopre messa male in campo, fa errori tattici banali, sbaglia movimenti difensivi che anche in campionato sono costati gol evitabili".

Come si schiererà la Stella Rossa? "Finora ha giocato Katai da “falso nove”, ma per come sente l’assist, per come “vede” il gol prima, a me lui sembra più utile da trequartista. Anche perché giocando così, succede che in area non ci sia più nessuno: non so se stavolta Bozovic sceglierà di aggiungere una punta vera tipo Vieira, ma in ogni caso non sarà quella la mossa decisiva. La mossa decisiva potrebbe essere riuscire a far stare la squadra compatta, che tanto l’anima la daranno a prescindere. Questa doppia partita per loro è una chance enorme: non è esagerato dire la sfida più importante degli ultimi dieci anni. Perché quando la Stella Rossa entra in Europa, a Belgrado è come se si fermasse il tempo. Ed è troppo tempo che non succede".

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