Investimenti costosi, con un solo obiettivo: vincere subito. Estate movimentata a Manchester: City e United avversari fuori dal campo e pronti a darsi battaglia a suon di milioni. La casella dei milioni complessivi spesi recita 375. Pogba, Mkhitaryan, Bailly e Ibrahimovic da una parte; Stones, Sané, Gabriel Jesus, Gundogan, Nolito, Moreno, Zinchenko dall’altra. Il primo round di Premier è già nelle tasche del City, ma domani andrà in scena il secondo derby di stagione valido ottavi di finale di Coppa di Lega. Il City si è fermato nelle ultime settimane, lo United ha deluso ed è a meno sei dalla vetta dopo il ko contro il Chelsea.
Il flop principale? Facilmente individuabile: Mourinho. Meno ‘Special’ di quanto si pensasse, forse. Partito sotto i migliori auspici, ora si ritrova al settimo posto a quota 14: sotto accusa, senza se e senza ma. Col 4-0 rimediato contro il Chelsea che pesa come un macigno. E con l’aggravante di non aver ancora fatto brillare l’acquisto più costoso della storia, Pogba. Senza dimenticare poi il ‘desaparecido’ Mkhitaryan, in campo appena per 104’ in stagione – complice anche l’infortunio muscolare - e partito titolare solo in occasione del derby col City. Troppo poco. Se poi ci aggiungiamo anche il ko di Bailly – finora il migliore per rendimento tra gli acquisti – ed un Ibra che sembra aver smarrito l’esuberanza delle prime giornate, per Mou si prospettano tempi duri.
Parlare di crisi in casa City invece è sicuramente esagerato, anche se due pareggi ed una sconfitta nelle ultime tre partite possono essere un piccolo campanello d’allarme. Primo, il City, ma non basta. Colpa di Pep, si fa per dire, reo di aver abituato tutti troppo bene fin dalle prime uscite. Ed ora i primi mormorii: Stones sottotono e principale colpevole del pareggio contro il Southampton, Gundogan in crescita ma non ancora ai livelli di Dortmund, Sané pagato tanto ma appena due volte titolare, e così via. Guardiola però si gode un Nolito da 5 gol e 2 assist. Ma meglio evitare di trarre conclusioni già a fine ottobre: il rischio di essere presto smentiti è dietro l’angolo. Soprattutto con il derby di domani ancora da giocare, delicatissimo. E chissà, magari lo deciderà proprio uno di quelli che fin qui è stato un flop dal mercato.