C'è un pò di Italia nello Sporting Clube che affronta domani la Juventus. E'Cristiano Piccini, terzino destro di Firenze che vanta un passato al Betis Siviglia. Da quest'estate è un giocatore dello Sporting di Jorge Jesus, avendo firmato un contratto fino al 2022. 8 presenze in campionato, 2 nel playoff di Champions, 2 in Champions: sempre utilizzato Piccini, che domani terrà a non sfigurare, vista la sua nazionalità, vista la Champions: "Era un sogno che cullavo fin da bambino - racconta a Extratime Gazzetta -. E sono riuscito a coronarlo grazie al lavoro e ai miei sacrifici. Sono felice di essere arrivato a giocarmi quello che ritengo il più torneo più prestigioso. Sentire quell' inno dal vivo per la prima volta mi ha emozionato". L'altra emozione sarà giocare contro la Juventus, vista anche la sua città di nascita: "La rivalità tra Fiorentina e Juve la conosco molto bene, visto che la Viola sarà sempre la mia squadra del cuore, e non solo perché lì sono cresciuto per 9 anni. Però ora sono allo Sporting e penso solo a fare bene qui. Poter tornare in Italia anche solo per una notte e rivedere allo stadio la mia famiglia non è da tutti i giorni: tutto ciò mi dà una carica in più". E pensare che tra lo Sporting e la Fiorentina c'è anche un gemellaggio: "Conosco questo gemellaggio: quando sono arrivato è stato un argomento che ho toccato coi tifosi biancoverdi. Forse era destino che un viola come me, che per tanti motivi non è potuto restare a Firenze, sia poi andato a giocare con una squadra gemellata con la Fiorentina". Sulla Juventus e su un avvio di stagione più complicato del previsto, complice, forse, anche la partenza di Bonucci: "Leo è uno dei migliori stopper in giro, con Chiellini e Barzagli aveva creato una grande intesa che forse in queste settimane è venuta a mancare. Gli equilibri in un reparto come la difesa sono fondamentali". Nonostante qualche amnesia difensiva di troppo, la Juve resta la Juve. Lo sa bene Piccini, che non ha dubbi sul giocatore più pericoloso bianconero: "Il più in forma è Dybala ma i bianconeri hanno tanti campioni: noi andremo a Torino per fare la nostra gara, orgogliosi di ciò che siamo e rappresentiamo in giro per l' Europa. Siamo una squadra molto forte, una famiglia umile e molto unita e tutto questo l' abbiamo dimostrato pure contro il Barcellona". Dopo aver realizzato il sogno Champions, c'è un'altro sogno nel cassetto di Cristiano e si chiama Nazionale: "È ovvio che io abbia questo obiettivo, ogni giocatore che ha ambizione sogna di rappresentare la propria Nazione. Ora che gioco in Champions ammetto di averci iniziato a pensare ma non voglio che questo pensiero mi deconcentri. Anche se per i sogni c' è sempre spazio.."
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