Già a lavoro, lo Spartak e Massimo Carrera non perdono tempo. Quest'anno ci sarà anche la Champions e l'ex Juventus e Atalanta, tra le altre, non vuole farsi trovare impreparato. Magari si potrebbe pensare che voglia subito a disposizione i 5 nazionali prestati alla Russia per la Confederation Cup, ma Carrera non tifa per la loro eliminazione:
"Egoisticamente mi dovrei augurare una eliminazione, così i miei nazionali tornano da noi" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Ma faccio parte di questo movimento e un’uscita ai gironi danneggerebbe tutti. Tifo Russia. L’entusiasmo deriva sempre dalla nazionale. Se andrà avanti, tutti si scalderanno anche per il calcio. Per il Mondiale la preparazione prosegue bene. Sono stati costruiti stadi belli e funzionali, a cominciare dal nostro, migliorate le infrastrutture, le città. Chi verrà si troverà al sicuro, c’è molta attenzione in questo campo".
L'anno prossimo Carrera si sentirà meno solo: ci sarà anche Roberto Mancini con il suo Zenit. "Hanno fiducia del nostro lavoro, della professionalità. I tecnici italiani hanno fatto capire cosa possono portare, vincendo anche in Inghilterra, in Germania. Mancini è stato preso a San Pietroburgo perché si aspettano questi risultati, lo Zenit sarà un avversario duro. Non siamo in contatto da allenatori. Da giocatori invece ci scontravamo spesso in campo, siamo coetanei. Volava qualche legnata. Date e prese, cose di campo. Il nostro derby russo sarà particolare: bello, importante fra squadre che cercheranno il titolo. Con allenatori italiani".
In chiusura d'intervista Carrera dà qualche consiglio al Mancio: "Mai salutarsi o stringersi la mano sotto le porte, porta male. E mai fischiare in casa, o al chiuso: allontana i soldi. Qua si vive sempre in ritiro, blindato nel nostro centro sportivo. Vado in città soltanto quando viene mia moglie. Mi permetto qualche ristorante italiano per mangiare bene. Non per snobbare la cucina russa, ma preferisco andare sul sicuro".