Al termine della partita vinta a Palermo 3-0, Luciano Spalletti si è presentato ai microfoni di Sky Sport, dove ha risposto alle domande del "Club" di Fabio Caressa, anche in ottica Roma-Lione: "Ci vorranno sia cuore che testa, non sarà facile. Bisogna forzare la partita fin da subito ma soffocare le loro ripartenze, perché loro sono bravi a giocare dentro al campo e tra le linee. Diventerebbe fondamentale ritrovare i 60.000 dell'Olimpico, noi quest'anno non abbiamo mai giocato con il nostro pubblico. Sarebbe tutto diverso con il loro supporto. Peccato, perché più che fare dispetto a chi gli ha creato problemi allo stadio, lo fanno a ciò che amano, cioè alla Roma. Abbiamo bisogno dell'urlo della sud".
Sulla partita contro il Palermo: "Scelte di formazione rischiose? Abbiamo fatto comunque bene, era una partita delicata anche per le loro novità dirigenziali e
perché l'Empoli ha perso, quindi se la sarebbero giocati. Hanno tentato
l'assalto ed è stato respinto correttamente da noi. La mancata gestione per alcuni minuti? Mi preoccupa non solo in
chiave Lione, quello che non capisco a volte dei miei calciatori è che
in qualche momento cala la loro autoconvinzione, ci brucia troppo il
pallone. E non dovrebbe succedere. Quelli che ho fatto giocare hanno
fatto bene tutti, Grenier l'ho tolto solo perché temevo crollasse col
fiato, quindi ho messo Dzeko. Se dobbiamo arrivare in fondo lo dobbiamo
fare con loro, devono farsi trovare pronti. Totti? Nel fare riscaldamento ha avvertito questo problemino alla schiena, per questo mi ha risposto in quel modo quando gli ho chiesto di entrare".
Sulle parole di Pallotta: "Io con il presidente sono entrato in un momento di difficoltà e non ho chiesto niente, ho accettato molte situazioni gà imbastite in precedenza. Si è fatto qualcosa anche in funzione di chi ci avevano portato via: Digne, Pjanic, Gervinho che era stato il migliore nelle ultime stagioni. Non abbiamo fatto strategie future, il secondo anno era stato creato per dare continuità rispetto al mio arrivo a stagione in corso". Spalletti chiude parlando del momento, anche fisico, della squadra e dei mancati rinforzi sul mercato: "Ora è un momento in cui cìè un po' di stanchezza e difficoltà. Sono 14 le partite in cui abbiamo avuto solo due giorni di recupero e quando è così, una statistica europea dice che calano le vittorie del 40%. Manca un vice-Dzeko? Avevamo delle difficoltà a fare mercato, si cerca magari qualcosa, ma se Dzeko se lo metti in discussione rischi che non renda come sta facendo adesso... sapeva che si contava su di lui e ha fatto 30 gol. I giocatori sono stanchi, spremuti, arrivano oggi in allenamento e invece bisogna rigiocare. E io ho cambiato poco e ho cambiato male, l'altro infortunio di Florenzi è stato devastante, perché lui ci metteva a posto le cose."