Il 2-2 dell'Olimpico regala un punto a testa a Roma e Inter, con i nerazzurri momentaneamente secondi in classifica a pari punti con il Napoli in attesa della partita degli azzurri domani in casa dell'Atalanta. Ai microfoni di SkySport, Luciano Spalletti ha commentato la gara, le scelte dell'arbitro e il caso-Lautaro della scorsa settimana, ritornando poi sul rapporto con Totti ai tempi della Roma. Le sue parole:
"Secondo me il VAR va perfezionato nel tempo, serve attendere. Tutti si aspettano che in campo sia sempre verificato ogni episodio, io oggi credo che Rocchi abbia preso numerose decisioni giuste, non ho ancora rivisto i singoli episodi ma per ora la penso così. La mia espulsione, per esempio, era giusta. Dall'altro lato, abbiamo trovato una Roma davvero tosta. Pensavo che se fossimo riusciti a palleggiare di più, che ero ciò a cui miravo inserendo Borja e Joao Mario, saremmo arrivati, prima o poi, a prendere in mano la partita. Loro però non hanno mollato e sono continuati a risalire. Questo punto non serve a nessuno? Non è vero, serve a tutti e due: abbiamo avuto conferma del fatto che stiamo lavorando bene, noi come loro"
"Icardi? È un bomber che lavora in funzione del gol. Quando conta segnare, in determinati episodi, lui c’è sempre. Diventa difficile chiedergli altro, è chiaro, guardo gli attaccanti della Roma che oggi andavano a pressare Handanovic e mi rendo conto che è un tipo di lavoro diverso. Mauro è un grandissimo giocatore, davanti alla porta ha una sfacciataggine incredibile. I consensi li raccoglie con i gol, secondo me ne farebbe ancora di più se venisse a palleggiare con i mediani ed infatti ogni tanto glielo chiedo”
“Lautaro? Io credo che la squadra debba sapere come un calciatore reagisce ad una determinata situazione, lui è stato bravo perché è uno che si sa difendere da solo e ha preso in mano la situazione chiedendo scusa ai compagni. Abbiamo parlato pure da soli, con me c’era anche Zanetti, e mi ha detto che era mortificato e non sapeva nulla di quello che si fosse detto”
"Quando ho da discutere con qualcuno di qualcosa, all’interno dello spogliatoio, faccio sempre venire con me qualcuno della società. Successe così anche con Totti. Io non ho fatto smettere Totti con il calcio giocato. La società sapeva da un anno che io sarei andato via, avrebbe potuto continuare senza di me. In più, io non ho mai cacciato Totti da Trigoria, gli ho soltanto detto che non avrebbe fatto parte della panchina"