Eliminazione in Europa League subito da lasciarsi alle spalle, per l'Inter di Luciano Spalletti. Dopo la delusione per la sconfitta interna con l'Eintracht Francoforte, domani i nerazzurri affronteranno il Milan in un derby che è uno scontro diretto in zona Champions League. L'allenatore ha presentato così la sfida in conferenza stampa.
“Quando si fa una brutta partita di solito, ad una gara successiva difficile come il derby, diventa più facile trovare una reazione. Domani mi aspetto un Milan allenato bene, che sa essere squadra in ogni momento della partita, che sa abbassarsi e mantenere questa compattezza: è cresciuto molto e infatti ci è avanti in classifica. Per ciò che abbiamo fatto vedere con l’Eintracht c’è dispiacere e rammarico, potevamo fare di più: se si va a prendere l’esempio della gara di giovedì, ci sono molte cose che vanno fatte meglio. Poi però dobbiamo fare un’analisi corretta, facendo le valutazioni con testa lucida per decidere cosa modificare”.
“C’è dispiacere per quello che è successo in Europa League, poi però si vanno a fare delle valutazioni corrette e ci sono e c’erano delle motivazioni riguardo le quali potessimo essere al di sotto delle nostre possibilità: bisogna essere corretti. Dovevamo entrare diversamente in partita, lo abbiamo visto anche nella partita d’andata: c’erano chances di passare il turno con un avversario forte. Ora c’è da ristabilire quelli che sono i ruoli e i compiti, c’è da ricreare una struttura forte e di squadra: si rifà ordine sui comportamenti e le decisioni da prendere. Poi c’è l’amarezza del risultato: bisogna accettare ciò che sono le emozioni e il dispiacere, non serve trarre conclusioni d’istinto. Ciò che è fondamentale è riacquisire le qualità che ha”.
“Noi ne facciamo una questione di arrivare prima di chiunque altro, al di là del Milan: il Milan è una società forte, che sta giocando un bel calcio. Vogliamo arrivare tra le prime 4, se possibile terzi o secondi: Nainggolan non sarà in panchina”.
“La squadra ha fatto vedere il proprio valore e identità: all’andata giocammo una partita di totale equilibrio, portandola a casa negli ultimi minuti. Il derby è una partita difficile, annulla qualsiasi pronostico e valutazione: quello che conta è il risultato, che verrà fuori dalla partita e non dalle volontà e dai desideri”.
“Il risultato di questa partita può creare più difficoltà a livello di testa, uno si porta poi certe difficoltà dietro: bisogna sempre avere fiducia su quelle che sono le proprie possibilità, ci sono margini per non farla diventare decisiva. È chiaro però che poi questa gara ti crei situazioni di convinzione e di credere di essere capace di vincere la gara”.
“Partite da dentro o fuori? Per me in Champions abbiamo fatto anche buone partite: il dentro o fuori è una caratteristica del torneo. Piano anti Piatek? È fare le cose bene di squadra: è un calciatore fortissimo. A livello individuale può essere pericolosissimo. Perché l’Inter ha perso identità? Sono momenti che possono capitare durante il campionato, sono successi un po’ a tutti: l’entusiasmo delle cose può far diventare le cose più facili o più difficili. La squadra ha giocato anche meglio di ciò che stiamo facendo in questo momento, poi il mettere tutte a disposizione le qualità di tutti fa una differenza. È vero che abbiamo fatto una brutta prestazione, ma c’erano situazioni che rendevano il momento particolarmente difficile. Dobbiamo fare meglio però e andremo a lavorare in maniera più precisa”.
“Come sta Lautaro? Lui e Piatek sono due attaccanti centrali fortissimi, come i due che c’erano all’andata. Entrambi sono nelle condizioni di poter far male, Piatek sa fare la differenza, così come Lautaro”.
“L’invito di Moratti alla compattezza? Quando ho incontrato Moratti la prima volta mi sono emozionato, e così sarà sempre: non commento ciò che dice lui”.
“Skriniar ha fatto bene a centrocampo. Miranda? Lo valuteremo domani, sarà difficile però averlo a disposizione: anche con la mascherina diventa problematico giocare. Ha ancora il naso gonfio”.
“Bisogna avere più tempo a disposizione per fare di più: non torno indietro e non penso al passato, io vado avanti. Le scelte vanno fatte al momento. Nainggolan non sarà convocato: non si è mai allenato, non ci saranno sorprese. La sorpresa sarebbe fare confusione su ciò che è certo”.
“Ciò che ti danneggia è credere di non essere all’altezza: siamo all’altezza delle partite che dobbiamo giocare, e la certezza è che possiamo giocare all’altezza questa partita”.
“Come stanno Brozovic e Keita? Marcelo si è allenato correttamente, un po' di dubbio c'è ma pensiamo di recuperarlo e di poterlo usare. Keita dipende dalla complicazione muscolare che ti determina quello che hai fatto in quei minuti. Lui non ha avvertito nessun cambiamento, se non la fatica. E' a disposizione, magari non lo si usa tutta la partita ma si può usare".