Si spezza ma non si piega la Spal. Nonostante la stagione difficile, nonostante le fisiologiche difficoltà che porta con sé l’inizio di un nuovo corso. “Rilanciare e dare continuità”, il manifesto programmatico. La “sana ambizione della gente di Ferrara e del presidente Tacopina”. Gli input per ripartire in vista di un rush finale importate e delicato, a cominciare dalla prossima sfida contro l’Alessandria, sette punti sotto la Spal, al momento quindicesima in Serie B con 32 punti in 31 partite…
Presente e futuro (“Il passato ormai…”) nella nostra chiacchierata con Massimo Tarantino, direttore dell’area tecnica della Spal. Le tappe di un percorso, nel quale non può – condividendo il sempre apprezzabile ottimismo del presidente Tacopina – trovar spazio la parola delusione… “Non siamo delusi. Non dobbiamo esserlo! Più che altro siamo dispiaciuti, quello sì. Per tanti motivi. Dispiaciuti nel non esser riusciti a dare continuità alle pur ottime prestazioni che abbiamo sfoderato in diverse occasioni, dispiaciuti nel non esser riusciti a regalare qualche soddisfazione in più alla nostra splendida gente. Ma delusi no, perché gli aspetti positivi comunque ci sono…”.
Una lucida analisi, che prescinde dalla contingenza del risultato, di cui spesso (non è il caso della Nazionale, per essere chiari) siamo schiavi nell’analisi del nostro calcio… “Parto dalla valorizzazione dei giovani, un qualcosa – spiega Tarantino – che ci rende davvero orgogliosi. Tripaldelli, Celia, Esposito, Peda, D’Orazio, Latte Lath, Colombo…”. Che a proposito di Nazionale e di attaccanti… “Sicuramente Colombo ha potenzialità importanti. Parliamo di un 2002 alla seconda stagione in Serie B. Ha qualità non banali ed è un professionista serio, ma se pensiamo che lui – ripeto un ’02 – o Lucca o altri giovani che stanno crescendo debbano risolvere i problemi della Nazionale siamo fuori strada e facciamo del male a questi ragazzi che vanno lasciati crescere con tranquillità”. Tono deciso ed idee chiare (oltre che condivisibili).
Idee chiare, appunto… “Un altro aspetto positivo perché sappiamo dove siamo e dove vogliamo arrivare. Abbiamo il pieno controllo del percorso da fare. A gennaio abbiamo ritenuto di dover variare qualcosa prendendo un allenatore importante come Venturato e giocatori di assoluta esperienza per aggiustare una situazione di classifica non esaltante, ma abbiamo le idee chiare, ripeto e siamo assolutamente ambiziosi. Ora, intanto, pensiamo a finire bene e alla prossima gara contro l’Alessandria che per noi è molto importante, mentre per loro è decisiva”.
Ambizione e Serie A. Concetti molto cari al presidente Tacopina e soprattutto alla gente di Ferrara, ottimista per natura, ambiziosa per storia… “E’ difficile fare promesse nel calcio. Ma una cosa la voglio dire, che l’entusiasmo, l’ottimismo del presidente e dei tifosi è la nostra guida. Io quello che ho visto a Ferrara quest’anno in più di trent’anni di calcio non l’ho mai visto. L’amore incondizionato della gente, nonostante – soprattutto in casa – non siamo riusciti a regalar loro grandi soddisfazioni. Dobbiamo ripartire da qui. Il progetto è forte e sono sicuro che, a partire dalla prossima stagione, lo dimostreremo ancor di più. La parola Serie A fa breccia nel cuore di ognuno di noi e deve essere sicuramente una linea-guida”.
Ambizione per essere all’altezza… “di una piazza che tra addetti ai lavori e tifosi ha una percezione altissima. Quando cerchi un giocatore, giovane o vecchio che sia, per venire a Ferrara ti dice di sì al volo. In due sessioni di calciomercato non c’è stato uno che ci abbia detto no. Ripartiremo da qui, dalla voglia di essere all’altezza della nostra gente”.
Parole importanti quelle di Massimo Tarantino. Entusiasmo e grande umiltà. A immagine e somiglianze dei ferraresi. (Non) a immagine e somiglianza di un movimento calcio che, invece, avrebbe bisogno di ritrovare – anche in minima parte – questi valori…
Concessione foto SPAL-Teodorini