Dalla C alla A, la doppia promozione che tutti sognano. Leonardo Semplici ci è riuscito, in soli due anni. Ha portato nel calcio dei grandi la bellezza di Ferrara, che ora sogna una salvezza probabilmente insperata all'inizio: "I ragazzi sono migliorati non hanno mai mollato anche quando siamo stati in difficoltà - racconta l'allenatore toscano in esclusiva a Nazione e Gazzetta dello Sport - sofferenza è diventata la prima parola del mio vocabolario. Ci proviamo a restare in Serie A, tutti i insieme. Siamo piccoli ma sani". Una cavalcata lunga, che sembrava dover finire dopo le sconfitte di febbraio. Invece il Presidente lo ha sostenuto, dandogli fiducia: "Solo così si resta in Serie A - continua - spingendo tutti nella stessa direzione". Anche abituandosi alle sconfitte: "Ma all'inizio è stata dura, non ero abituato" Confida. Ora la salvezza passa per Firenze, a qualche chilometro di distanza da dove Semplici è nato. E qui ci è anche passato da allenatore, prima di approdare a Ferrara. Guidava, infatti, la Primavera viola. Insomma, non può essere una partita come tutte le altre per lui: "Quando ho visto che sarebbe stata ad aprile, ho detto 'Speriamo di arrivarci' - sorride - saranno sensazioni uniche. Ripenserò a quando mio padre mi portava a vedere la Fiorentina da ragazzo, con il sogno un giorno di allenare. Ho Firenze nel cuore". In tanti saranno lì a sostenerlo: "Amici, familiari, mia sorella, insomma, saranno in tanti". Ai tempi del miracolo Figline Semplici ha allenato anche un certo Enrico Chiesa, ormai a fine carriera. Dopo qualche anno si ritroverà davanti il figlio, Federico: "E' fortissimo e ha grandissime potenzialità e farà una grandissima carriera. Lo volevo alla Spal dopo l'ultimo anno con la Primavera viola. Chiamai Enrico che mi dirottò a Corvino. Ma il direttore mi disse che Federico aveva conquistato Sousa e che non se ne parlava. Più passa il tempo e più mi ricorda il babbo. Diventerà una seconda punta micidiale"
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