Dalla C2 alla serie A, Manuel Lazzari non tradisce la Spal. Tante le offerte di mercato per l'esterno veneto, che è rimasto a Ferrara a giocarsi il paradiso dei campionati italiani dopo 49 anni:
"E’ una città in cui mi trovo bene, la società è seria e ambiziosa e non vedo perché dovrei andarmene" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Certo, Semplici è stato l’allenatore che mi ha fatto fare il salto di qualità e non c’è dubbio che la sua presenza abbia pesato sulla scelta di rimanere alla Spal. Sono rimasto l’unico che ha fatto il triplo salto, ma io c’ero anche la stagione precedente: nel 20122013 giocavo nella Giacomense, da cui la Spal ha preso il titolo sportivo".
Il sogno di Manuel poteva spezzarsi quando era ragazzino: "E pensare che a un certo punto ho pensato di smettere. Ero un ragazzino, avevo 14-15 anni e da qualche anno giocavo nelle giovanili del Vicenza, che a un certo punto aveva deciso di non confermarmi. Ci rimasi malissimo. Per fortuna i miei genitori mi hanno sempre sostenuto e mi hanno anche insegnato a credere in me stesso. Così sono ripartito dalla Serie D: prima Montecchio Maggiore e poi Porto Tolle. Da li è cominciato tutto".
Uno sguardo al resto del campionato: "Il Napoli ha il gioco più spettacolare di tutti, il Milan ha speso tanto prendendo giocatori di livello internazionale, ma secondo me la Juve resta ancora la grande favorita, anche se dietro ha perso un totem come Bonucci. A proposito un rammarico ce l’ho. Non vedrò da vicino Dani Alves, il mio idolo. Mi sono sempre ispirato a lui".