Alvaro Morata, il ritorno. L'attaccante spagnolo, nuovamente protagonista con la maglia delle "furie rosse" con una doppietta al Liechtenstein, mette nel mirino la prossima gara di qualificazione ai mondiali che si disputerà proprio nel "suo" Juventus Stadium. Sarà una Spagna totalmente diversa rispetto a quella vista nei recenti Europei, e a caccia di vendetta:
"Liechtenstein? Io sono contento per me, per come ho approfittato - ha dichiarato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport - dei minuti che ho avuto, e per la squadra. L’attitudine è quella giusta: abbiamo motivi validi per guardare al futuro con fiducia. Abbiamo accolto gente nuova, che per scelta tecnica o infortunio non è venuta all’Europeo, e il gruppo si è subito compattato. Giochiamo bene, l’abbiamo dimostrato contro il Belgio, e ci manca gente come Isco e Iniesta. Siamo fiduciosi, la squadra promette. E poi siamo in tanti qui che i trionfi di alcuni nostri compagni, gente che non ha perso la fame nonostante le vittorie molteplici, li abbiamo vissuti da tifosi: vogliamo andare anche noi a festeggiare a Plaza Colon, ma come giocatori".
Israele-Italia? Morata è felice, non per la vittoria degli azzurri, ma perché a Torino non ci sarà Chiellini, espulso durante il match con gli israeliani: "Sono onesto: ho vissuto un momento di felicità immensa quando sono rientrato negli spogliatoi e ho visto che Chiellini era stato espulso… Che gioia… E’ da quando me ne sono andato dalla Juve che mi “minaccia” ricordandomi questa partita di Torino… A Giorgio voglio un gran bene, gli sono veramente affezionato, mi ha dato tanti consigli e mi ha aiutato tantissimo in un sacco di cose a Torino, però sinceramente posso dire che le mie caviglie ringraziano sentitamente l’apparizione del cartellino rosso in Israele. Per il resto non so nient’altro della vostra partita, ho visto che avete vinto 3-1 e dell’espulsione di Giorgio, niente di più. Ci sarà tempo per studiare".
Per la gara contro l'Italia Alvaro avrà da fare anche fuori dal campo: "Avrò bisogno di un’intera tribuna per soddisfare le richieste di biglietti che mi sono arrivate da amici e famigliari che vogliono venire… Per me è una partita speciale e non vedo l’ora che arrivi, è tanto che ci penso. E ai motivi personali, diciamo sentimentali, da luglio si sono aggiunti anche quelli sportivi: dopo l’eliminazione all’Europeo ho una gran voglia di rivincita. Italia e Albania? Sono le trasferte più complicate del gruppo e arrivano subito e insieme. Dobbiamo vincere a tutti i costi" .La BBC versione Real Madrid è una formula difficile da cambiare: "Non so, di certo Bale, Cristiano e Benzema sono 3 dei migliori attaccanti del mondo. Ma io non mollo, voglio provare a giocare, darò tutto sperando di mettere in difficoltà Zidane. C’è un sacco da lavorare, so chi ho davanti ma la stagione è lunga, ci sono squalifiche e infortuni… Speriamo che non ce ne siano tanti ma voglio essere pronto"
Concorrenza? Se vuoi giocare in un top club impari a farci l'abitudine: "E’ così ovunque, e nel Madrid ancora di più. Ci vuole pazienza e ambizione. Se non gioco dall’inizio devo fare come con il Liechtenstein: entrare e segnare. Però nei due anni alla Juventus ho appreso tanto su ciò che non dovevo fare quando ero al Madrid: entrare in campo ansioso per cercare di dimostrare chissà cosa in pochi minuti. Da quella prima tappa al Madrid sono cresciuto tanto, lo dice anche mia nonna, sicuramente sono più tranquillo. Morientes, che era il mio idolo, mi disse che dovevo andarmene per poi tornare. L’ho ascoltato e ho fatto bene. È chiaro che se quest’estate me ne fossi andato definitivamente da qualche altra parte avrei giocato di più ma il Real è il mio sogno e voglio provare a realizzarlo. Nella testa non ho altro, la concentrazione è massima come la voglia di lottare".