Di quel 22 aprile del 1990 non ha scordato nulla Victor Hugo Sotomayor, protagonista di una delle vittorie più belle della storia dell'Hellas Verona. Una vittoria contro il Milan di Gullit e Van Basten non può finire certo nel dimenticatoio e oggi, a distanza di 27 anni, la ricorda come se fosse ieri. Il confronto di domani tra le due squadre ha spinto la Gazzetta dello Sport ad intervistarlo, partendo proprio da quel gol: "Chi se lo scorda... Noi sul filo della retrocessione, loro a un passo dallo scudetto. Soltanto vincendo avremmo avuto ancora delle speranze. E loro, invece, erano i campioni del mondo. Una macchina da guerra con Sacchi al comando. Baresi, Maldini, Rijkaard, Van Basten, Gullit. Noi, gente che battagliava tra le difficoltà. Uomini veri guidati dal più grande di tutti: Osvaldo Bagnoli. La settimana dopo purtroppo perdemmo a Cesena e andammo in B, ma quel giorno d’aprile è rimasto nella storia. Era scritto nel destino che battessi il Milan. Nel 1994 ero in campo a Tokyo con il Vélez Sarsfield per la finale della Coppa Intercontinentale. Il Milan di Capello era un’armata invincibile. Non per noi. Rigore di Trotta, poi el Turco Asad fece il 2-0. Come per la vittoria del Verona di quattro anni prima, non ci credeva nessuno".
Dai suoi tempi ad oggi, l'Hellas può sperare secondo Sotomayor nella vittoria: "Deve. Da qui cerco sempre di guardare le partite. La classifica è complicata, ma con lo spirito che avemmo noi nel 1990 può salvarsi. Ci mancò pochissimo per compiere quell’impresa. Sarebbe splendido se i ragazzi che ci sono ora la realizzassero, a cominciare dalla sfida al Milan".
Il resto dell'intervista potete leggerla sulle pagine della Gazzetta dello Sport in edicola oggi...