Si parte subito forte. “Direttore, la sorprende vedere Montella al terzo posto con il Milan?”. Dall’altra parte del telefono una voce sicura e rassicurante: “Assolutamente no”. Due parole, 100% sincero. Il giudizio deciso arriva da chi, l’Aeroplanino, lo conosce eccome: Pietro Lo Monaco, l’uomo che a Catania, nel 2011, scelse Vincenzo per la panchina rossazzurra. Un azzardo? “Sì, per la Serie A scegliere un allenatore senza esperienza era rischioso. Ma avevo fiducia ed ero consapevole delle sue caratteristiche, ci ha regalato dei bei momenti”. Già, undicesimo posto e record di punti nella storia del Catania (superato poi da Maran): 48. Un numero che, da solo, non può riassumere lo spettacolo di una squadra che a calcio sapeva giocare eccome. E che ha lanciato Montella, oggi lassù con il Milan: “Pochi mesi fa gli dissi che quella era una squadra buona con tanti discreti giocatori ed un fenomeno, quello in panchina”, racconta Lo Monaco a GianlucaDiMarzio.com. Fiducia incondizionata, oggi come allora. E un segnale alla società rossonera che verrà: “Se riusciranno a prendergli giocatori forti, Montella può riportare il Milan ai palcoscenici di una volta”. L’Europa, la Champions. Tramite il gioco, lì dove Montella - per Lo Monaco - è “il miglior allenatore italiano, insieme a Sarri. Anche se un allenatore poi è fatto di tante altre cose…”.
Da Catania a Milano, passando per Firenze e…. Genova, forse la parentesi meno sorridente: “Una scelta sbagliata la Sampdoria, una scelta che Vincenzo ha fatto per andare via da Firenze ed eliminare quella famosa clausola che in qualche modo gli è pesata molto. La società non era in sintonia con le sue prerogative, ma è il passato…”. Il presente si chiama Milan, “è l’allenatore adatto per loro” ripete Lo Monaco. “Innamorato” calcisticamente di Montella, con cui stima ed affetto non sono mai tramontati. Come il ricordo di quel Catania, l’alba dell’Aeroplanino. Che ora fa volare il Milan, ma non riesce proprio a sorprendere Lo Monaco.