L'uomo del momento è lui. Un genio del futbol a suo modo, capace di mandare al tappeto i marziani del Barça e di costruire un Atlético Madrid immortale, ancora una volta sulla vetrina d'Europa grazie anche alla mano magica di Diego Pablo Simeone. Un uomo speciale, avvolto in mille retroscena che lo riguardano, tipico degli argentini. E c'è un aneddoto in particolare che fu svelato personalmente da Marcelo Bielsa, non una persona qualsiasi per il Cholo ma l'allenatore di quell'Argentina di cui Simeone è stato perno, oltre che allenatore da cui ha imparato tantissimo. Specialmente a livello mentale.
Wembley, Londra, partita amichevole tra Inghilterra e Argentina, sulla panchina della Seleccion c'è proprio il Loco Bielsa. In campo c'è lui, Simeone, nel cuore del gioco come sempre, polmoni e personalità. In tribuna a vederlo dal vivo è arrivato Don Carlos, papà del Cholo, accompagnato da tre suoi amici. "Volete vedere che anche da qui, lontani dal campo, se fischio in un modo particolare Diego mi sente e mi riconosce?". Don Carlos è così, uomo buono, ama ridere e far ridere; ma quella volta non scherza. "Ma com'è possibile, dai...", gli rispondono tutti, chi a parole chi con gli occhi. La scommessa inizia al via della partita, i primi due (strani!) fischi di Don Carlos vanno a vuoto. "Normale, come pensi ti riconosca da qui?", gli amici se la ridono.
Terzo, quarto fischio, ancora niente. Quasi a fine primo tempo, rimessa laterale nella zona della tribuna, Simeone corre a battere. E Don Carlos fischia ancora tra i sorrisi generali. All'improvviso, "il Cholo sembrava impazzito - racconta Bielsa -, imbizzarrito! Batte la rimessa, si gira estenuato urlando verso la tribuna: 'E dai, smettila chiudi quella bocca... basta con questi fischi!'", con Don Carlos che sbeffeggia i suoi amici e sorride di gusto. Parola del Loco Bielsa, che si è fatto raccontare tutto appena dopo la partita personalmente da Simeone, sorpreso da quella reazione che sembrava spuntata dal nulla: in spogliatoio, risate tutti insieme. Anche con Don Carlos sceso a salutare il figlio e il maestro Bielsa... ma senza fischiare.