L'attaccante giamaicano del Clermont Foot in Ligue 1, Shamar Nicholson, in un'esclusiva a gianlucadimarzio.com ha parlato dei suoi sogni di carriera e di cosa rappresenta ancora oggi il mondiale 1998 per il suo popolo. Fu la prima e unica partecipazione ad una coppa del mondo per i Reggae Boyz. Ma con gli Stati Uniti, Messico e Canada qualificate automaticamente come nazioni ospitanti per il 2026, la Giamaica ha la strada spianata verso il grande sogno.
E Nicholson, star della nazionale giamaicana che ha messo a segno una doppietta contro il Canada nella CONCACAF Nations League, ci crede: "Abbiamo certamente buone possibilità e ci crediamo. Ci aspetta ancora tanto lavoro ma possiamo farcela".
La nostra intervista a Shamar Nicholson
Nonostante l'eliminazione al primo turno di Francia '98 dopo due sconfitte ai danni dell'Argentina di Gabriel Batistuta e Claudio Lopez e la Croazia di Davor Suker e Zvonimir Boban, oltre ad una vittoria sul Giappone, quel mondiale è rimasto nella memoria collettiva.
Shamar ci ha detto: "Per la gente in Giamaica i mondiali del 1998 sono ancora oggi l'argomento principale quando si parla di calcio. Fu un momento storico e per il mio popolo è un punto di riferimento per la nostra nazionale".
Le leggende di allora Whitmore, Earle, Burton e Gayle potranno presto avere eredi ad un coppa del mondo. Perché con Bobby Decordova-Reid e Leon Bailey tutto diventa più facile.
Nicholson ha detto: "Bobby è davvero un ottimo giocatore. Ha classe ed è anche sottovalutato . Non si parla molto di Bobby ma è un giocatore pazzesco. Mentre Leon Bailey è sempre stato il migliore. Lo fu anche quando giocava in Belgio e in Germania. Siamo amici stretti e sono molto contento per la sua stagione".
Non ci sono dubbi in quale campionato Nicholson sogna di giocare: "La Premier League è il campionato che la gente in Giamaica guarda, quello che trasmettono in tv. È una lega che tutti seguiamo. Per me andare in Premier è un sogno e spero che in futuro possa riuscirci".
Nicholson non ha ancora 27 anni ma sa già quali sono i sogni di carriera da raggiungere prima di appendere gli scarpini al chiodo. "La Premier League e i Mondiali del 2026: sono quelli i miei obiettivi. Partecipare alla Coppa del Mondo sarebbe il più grande successo della mia carriera perché è la competizione più importante nel calcio. Un esperienza del genere sarebbe qualcosa che porterei per sempre con me". Come hanno fatto gli eroi del 1998.
A cura di Alessandro Schiavone