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Data: 08/11/2018 -

E' un Potenza di... Coccia: “Studio Florenzi, questa squadra può stupire”

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Potenza protagonista nell'ultimo mese con 10 punti in cinque partite. Coccia: "La partita contro il Catania è stata la ciliegina sulla torta”"
Potenza protagonista nell'ultimo mese con 10 punti in cinque partite. Coccia: "La partita contro il Catania è stata la ciliegina sulla torta”"

“Sicuramente ci voleva questa svolta, anche se il cambio di allenatore non deve essere un alibi”. La vittoria di prestigio sul Catania nell'ultimo turno ha messo le ali a tutto il Potenza, ma Giuseppe Coccia – esterno dall'animo operaio – vola basso. Nonostante i 10 punti conquistati dalla sua squadra nelle ultime cinque partite, che hanno portato il Potenza in ottava posizione nell'anno del ritorno tra i professionisti.

Un cambio di rotta coinciso con l'addio di Nicola Ragno e l'arrivo di Giuseppe Raffaele in panchina: “Noi ci abbiamo messo voglia e sono venuti fuori anche i nostri pregi migliori – spiega Coccia a gianlucadimarzio.com - La partita contro il Catania è stata la ciliegina sulla torta”. La riconoscenza, però, è al primo posto: “Se sono qui a Potenza, in serie C, lo devo soprattutto a mister Ragno – rivela il numero 7 potentino - Mi ha voluto qui l’anno scorso e ora mi ha confermato. Con lui facevo il quinto e ora mister Raffaele mi sta facendo giocare come terzino a 4. Mi sta portando lavorare molto nella fase difensiva, perché crede che posso arrivare in alto in quella posizione”.

Il taglio di capelli è da mohicano, il riferimento sul campo, invece è made in Roma. “Alessandro Florenzi – risponde Coccia – senza dubbi. E' un calciatore completo, forte tecnicamente, fa sempre la giocata giusta, si adatta e non fa mai parlare male di lui”. Sulla carta d'identità li separano due anni, sul campo due categorie. A 25 anni Coccia si sta godendo per la prima volta il calcio pro: “Forse la serie C è arrivata un po’ tardi. Quando ero a Foggia e siamo stati ripescati dalla D alla C2. Purtroppo qualcuno non ha voluto confermarmi”. L'apprendistato nel dilettantismo, passato per 150 presenze in cinque anni tra Foggia, Manfredonia e Potenza, è terminato.

Ora per Coccia è tempo di studiare i colleghi più esperti, con i quali condivide obiettivi e allenamenti: “Ci sono tanti compagni di squadra che hanno anche giocato in categorie superiori. Penso a Emerson, che ha 38 anni e si allena sempre al massimo. Un esempio per noi più giovani, ma anche Strambelli, Dettori e Franca, per citarne alcuni, non sono da meno”. Nessun dubbio anche sull'avversario più forte incrociato sin qui: “Tutti mi parlavano di Marotta e anche se abbiamo battuto il Catania, devo dire che effettivamente è il più forte”.

Laterale per nascita, mezz'ala per crescita, terzino per spirito di adattamento. Le stelle polari di Coccia sono però fuori dal campo: “I miei genitori e i miei nonni mi seguono in tutte le partite, a darmi forza è anche la mia ragazza – ammette - poi c'è il mio procuratore, Valeriano Narcisi, con il quale c'è davvero un rapporto di amicizia. Si mette a disposizione in ogni momento per farmi stare bene. Siamo una grande famiglia, sono fondamentali per farmi stare bene in campo e fuori”. Usa molto i social (“Instagram mi piace molto”), in tv la sua serie preferita è la “Casa di carta”. E come nel telefilm spagnolo, anche a Potenza stanno iniziando a pensare al colpo a sorpresa.

Nel caso di Coccia e soci, stabilizzarsi nelle parti alte della classifiche: “Il campionato è partito con il modello spezzatino, non ci ha fatto lavorare bene all’inizio ma credo che i veri valori complessivi verranno fuori a gennaio. Ora stiamo vivendo un buon periodo, ma guai a guardare oltre il prossimo turno”. Che porterà il Potenza a Rieti, prima del derby del Viviani contro il Matera. Una sfida che la città attende con calore, quello già dimostrato in questo avvio di stagione: “Siamo secondi solo al Catania come tifoseria con la loro spinta possiamo giocarcela con tutti” sottolinea Coccia. Che attende il primo gol tra i pro (“Non ho mai chiuso un'annata a secco, a Manfredonia due anni fa chiusi a sette reti, il mio record”) e oltre alla consacrazione tra i pro, ha un'altra sfida nel cassetto: “Penso all’università, entro fine novembre mi iscriverò alla facoltà di Scienze Motorie”.



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