Mare, sogni e record: a Monopoli il calcio è una Scienza esatta
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Data: 15/02/2020 -

Mare, sogni e record: a Monopoli il calcio è una Scienza esatta

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Il tombino portafortuna

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Di certo non conosce però l'aneddoto del tombino, quello che ha portato Pino anche sulle pagine dei quotidiani nazionali. "Vicino alla panchina del Monopoli c'è un tombino e ogni volta che mi alzavo per andare sul tombino il Monopoli segnava e vinceva. Questo è successo per due anni. Una volta che sul 2-0 mi sono permesso di non stare sul tombino, l'allenatore dell'epoca, Dino Bitetto, e i giocatori mi hanno costretto a restare sul tombino. Vincemmo 4-1. Quando ho interrotto? Quando il cardiologo mi ha detto di fermarmi". La fama di portafortuna però è rimasta, come racconta il rapporto con Beppe Papadopulo: "Ha allenato per due anni il Monopoli, poi siccome credeva che io portassi bene mi ha chiamato quando era a Siena e Palermo chiedendomi di toccare la maglia biancoverde. Gli ho portato bene".

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La grande delusione

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Eppure alla S.S. Monopoli 1966, ripartita 54 anni fa, è toccato anche un decennio senza pallone: "La più grossa delusione? Dieci anni senza calcio quando il cavalier Bellomo chiuse i rubinetti. Ma dico che ci hanno fatto bene" spiega Sportelli. Che la sua memoria l'ha messa anche su carta, su un numero da collezione: "Racconta la storica promozione del Monopoli in C1. Ci sono foto vecchissime, che dopo tanto lavoro abbiamo messo insieme per celebrare un'annata speciale". Ma il giocatore preferito è rimasto sempre uno: "Capuano, un nostro centrocampista. Lanciava per 50 metri e metteva la palla sul piede dell'esterno offensivo". Uno dei pochi a placare Don Giacomo, prete caloroso e tifoso della squadra: "E' venuto a mancare da poco, si faceva notare da tutti in tribuna e talvolta inveiva contro l'arbitro. E se il Monopoli perdeva rompeva la radiolina".

Una storia di spareggi

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Dal centro storico allo stadio Veneziani ci sono poche centinaia di metri: a seguire "U M'naupl" ci si va a piedi, dopo aver gustato magari una frittura sul mare se la bella stagione lo consente. "Questa è una squadra di spareggi- ci ricorda Pino - nel 1968 perdemmo lo spareggio contro il Castellaneta passando per la monetina, l'anno dopo sempre con la monetina vincemmo lo spareggio a Giovinazzo contro il Putignano. Ma la storia è lunga. Sarà un vezzo o una pessima abitudine, questo non lo so. Nel cuore però ci sono tre squadre: quella dei 102 punti in Serie D, primato intatto ancora oggi alla pari con la Juventus, poi quella del 1988 in C1 che sfiorò la promozione in B e poi quella di quest'anno. Siamo ripartiti e ora ci godiamo questa squadra che ci fa sognare. E ora sogniamo il secondo posto: sarei curioso di vedere cosa riusciremmo a combinare, tutti insieme". Con il Gabbiano nel cuore.

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Tags: Serie C



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