Al comando del Girone A di Serie C - Il Livorno di Sottil
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Data: 25/12/2017 -

Al comando del Girone A di Serie C - Il Livorno di Sottil

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Secondo anno di Serie C per il Livorno, chiamato ad ottenere la promozione dopo la delusione della passata stagione contro la Reggiana. In panchina è arrivato Andrea Sottil, uno che da calciatore faceva il difensore ed era anche piuttosto bravo a mettere ordine, a prendere in mano le situazioni. Lo ha fatto anche a Livorno, solo che al posto dei parastinchi indossa la giacca. Un 4-2-3-1 divertente il suo, di quelli che segnano tanto (43 gol, più di due a partita) e incassano poco (17 le reti subite in 19 gare). Morale della favola? Una sola sconfitta da inizio campionato, anche se laddove fa più male, ovvero nel derby contro il Pisa. Poi 14 vittorie e quattro pareggi. 10 le lunghezze di vantaggio dal Siena secondo, con i bianconeri che però devono recuperare una gara. 11 e 12 da Pisa e Viterbese. Addirittura 17 dalla Giana Erminio quinta. Un dominio

1. Sistema di gioco e punti di forza

Una rosa forte, dove tutti sono fondamentali. A partire dalla porta, con il titolare Mazzoni che di fatto è il primo portiere ma con i giovani Pulidori e Romboli che hanno trovato abbastanza spazio. Poi la difesa a quattro, alimentata dall’esperienza di tue terzini che hanno passato la soglia dei trenta, ovvero la coppia Pedrelli –Franco, e dalla forza della gioventù dei due centrali, Gasbarro (22 anni) e Pirrello (21). Importanti anche Gonnelli e Morelli, ai quali Sottil difficilmente rinuncia. In mediana ecco Andrea Luci, il simbolo di questa squadra, che con il Livorno ha giocato anche in Serie A. Accanto a lui, ad alternarsi, Bruno (un altro ragazzone di 34 anni che la A l’ha assaggiata), Giandonato e Gemmi. Un passo avanti ed ecco un altro veterano, uno che è più vicino ai 40 che ai 30. Si chiama Francesco Valiani, gioca un po’ ovunque, da ala destra o sinistra a trequartista. Poi gli esterni: a destra la velocità, gli assist (4) e i gol (7) di Doumbia. Dall'altra parte Murilo, brasiliano di appena 22 anni che ha già trovato la porta in sei occasioni. Infine, come trequartista, ma anche come ala sinistra, ecco Pasquale Maiorino, ventottenne di Taranto, che in Serie B c’è stato e vuole tornarci. Una squadra con tanta esperienza, dunque. Sei o sette i giocatori nell’undici iniziale che hanno passato la soglia dei trent’anni. Alcuni dei quali hanno anche un passato fra Serie A e Serie B. Questo, senza dubbio, resta uno dei principali punti di forza del Livorno, che marcia sicuro verso la promozione. Il tutto agevolato da un mercato importante che, oltre ad aver trattenuto i giocatori fondamentali, ha saputo portare in toscana i vari Pedrelli, Bruno, Maiorino e Doumbia, che per la categoria sono rinforzi di lusso. Gioventù ed esperienza, Livorno vuole cominciare a risalire. Livorno vuole la B.

2. Momenti chiave

Diversi i momenti importanti della stagione, in primis la vittoria in rimonta per 3 a 2 sul campo del Pontedera diciassettesimo in classifica. Tre gol negli ultimi otto minuti, quel tanto che basta per portare a casa una partita che sembrava persa e per rendersi conto della propria grandezza. Forse definitivamente, dopo un inizio da quattro vittorie e un pareggio nelle prime cinque. Posocco fa 2 a 0 per i padroni di casa ad un quarto d'ora dalla fine, poi si scatena Murillo. 78', 84, 86', petto, testa e destro. Tre colpi che fanno esplodere la gioia dei compagni e che fanno volare il Livorno sempre più in testa alla classifica. Un mese dopo, altra tappa fondamentale, ovvero la vittoria nel big match contro il Siena secondo. Questa volta, a caricarsi la squadra sulle spalle, è Vantaggiato. Colpo di testa e sesto gol stagionale ad inizio ripresa, poi il pareggio di Sbraga a cinque minuti dalla fine. A tempo ormai scaduto, al 92' per la precisione, ecco il tap in vincente sempre dell'attaccante brindisino. Artemio Franchi ammutolito e Livorno che mette un' autostrada fra sé e le inseguitrici.


3. Il Bomber

Di nome fa Daniele, di cognome Vantaggiato. Di mestiere fa l'attaccante, il gol è la sua natura. E Livorno, ormai, gli è entrata nel cuore. 113 le partite con la maglia amaranto, condite da oltre quaranta gol. Una storia di amore che va avanti da più di tre anni, dalla B alla C. Tanto è che suo figlio Gabriele è venuto al modo con la maglia numero dieci proprio della squadra toscana, desideroso di vedere il babbo dedicargli un gol in palcoscenici più importanti. Nonostante l’età, continua a bucare a raffica la porta avversaria (11 in 18 partite di campionato). Tanti gli infortuni, ancora troppa la voglia di lasciare il segno. Già tre le doppiette in stagione, con Alessandria, Cuneo e Siena. Tre i gol segnati nelle ultime tre gare consecutive, l'ultima nel 4 a 2 di Gavorrano, dove ha timbrato il cartellino anche con un assist (terzo in campionato, gli altri due con Arzachena e Carrarese). Nella classifica marcatori è secondo, ad un solo gol di svantaggio da Tavano, un altro che di gol, probabilmente, continuerà a farli anche quando andrà in pensione.


4. Possibili rinforzi

Non è facile trovare qualche pecca ad una squadra che ha perso una sola volta in diciannove partite e che sta viaggiando spedita verso la promozione. Però, si sa, è proprio dal mercato e dalle idee della società che spesso dipende il buon esito o meno di un stagione. A Livorno sono stati molto bravi già in estate, quando tutti i big sono rimasti con l'arrivo di giocatori fondamentali per la categoria, quali Pedrelli, Doumbia, Bruno e Maiorino. Qualcosa, probabilmente verrà fatto anche a gennaio. Forse in difesa, dove si può migliorare. Quello che è sicuro è che sarà un mercato più tranquilla rispetto agli ultimi anni. La classifica lo impone


5. Curiosità

Tante le storie che si intrecciano all'interno di uno spogliatoio. Le curiosità, gli aneddoti da raccontare. Due i livornesi doc, Luci e Mazzone. Pensate, insieme hanno aperto anche un ristorante. Si chiama la Vecchia Ciurma, un nome che sembra rappresentarli, loro che la nave amaranto non l'hanno mai abbandonata. Otto le stagioni con la maglia della squadra toscana per il portiere, senza considerare le giovanili. Sette quelle del centrocampista, che questa estate ha fatto temere l'addio ma che ora sta lavorando al rinnovo del contratto, in scadenza a fine stagione. Poi c'è anche Francesco Valiani, un altro ragazzone più vicino ai quaranta che ai trenta. Lui in Serie A ci ha giocato, esordendo con il Bologna il 31 agosto del 2008. Dove? A San Siro, contro il Milan di Ancelotti, Ronaldinho, Seedorf, Inzaghi e chi più ne ha più ne metta. Risultato finale? 1 a 2 per gli ospiti, rete decisiva proprio di Valiani, ad un quarto d'ora dalla fine. La storia si ripete qualche anno dopo, nel 2012. Questa volta dall'altra parte c'è l'Inter di Stramaccioni, Milito e Sneijder. Lui gioca nel Siena e con il suo gol al 92' contribuisce alla vittoria esterna dei bianconeri. Storie belle, di chi il grande calcio lo ha già vissuto ma vuole tornare a respirarlo, nonostante l'età.







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