La storica promozione in A del Crotone, le lacrime di Serse Cosmi e l’abbraccio di Massimo Oddo al termine dei play-off vinti dal Pescara contro il Trapani, ma anche il ritorno in A del Cagliari campione. E quest'anno? Un campionato pazzo, dove tutti possono vincere o perdere contro tutti, ma che si conclude secondo pronostico, con l'Hellas Verona in testa. Un 2016 spettacolare per la serie B, con i "bomber" Lapadula e Pazzini , il talentuoso Joao Pedro, la promessa Faragò e il potente Bruno Martella a rubare la copertina degli over 21. Ma nella top 11 scelta da gianlucadimarzio.com c'è anche chi si è distinto per meriti extra-campo, come il "lottatore" Nicolò Brighenti. Modulo ? Un 4-3-3 "super-offensivo".
PORTIERE
Alex Cordaz (Crotone)
Miglior portiere del campionato di serie B 2015-2016, Alex Cordaz è uno dei segreti del Crotone che la scorsa primavera ha festeggiato una storica promozione in serie A. Tutto in dieci anni... Nel maggio del 2006 rischiò la vita in un incidente stradale, quando giocava in C1, ad Acireale. Il 21 agosto del 2016, a 33 anni, è arrivato l'esordio in serie A. In carriera ha parato 11 rigori su 43 e quest'anno ha dimostrato di essere all'altezza della massima serie: chiedere a Niang e Memushaj per credere. Se il Crotone ha nuovamente velleità di salvezza lo deve al "gatto" di Vittorio Veneto e ai suoi riflessi felini.
DIFENSORI
Nicolò Brighenti (Vicenza-Frosinone)
Più forte di tutto e di tutti... Nicolò Brighenti ha affrontato tante sfide in campo, ma le più difficili le ha vinte fuori. Nel 2009 gli fu diagnosticato un tumore benigno al cervello, battaglia vinta dopo appena una stagione. Lo scorso torneo di B è arrivata la conferma delle qualità di Nicolò, dopo un 2014-2015 strepitoso, con la serie A sfiorata a Vicenza. Niente ha fermato Brighenti, neanche la lacerazione del pancreas, che lo ha tenuto a lungo lontano dai campi. #Nonsimollauncazzo... Operato il 20 settembre del 2015, in seguito allo scontro fortuito del giorno prima con il compagno Vigorito, durante Vicenza-Como, il 16 gennaio 2016, ad appena 4 mesi di distanza, Nicolò è già in campo e contribuisce da gladiatore alla salvezza dei biancorossi. Marino se l'è voluto portare a Frosinone, dove, dalla nona giornata, è diventato titolare inamovibile.
Claiton (Crotone)
Ruvido, costante, decisivo. Il difensore brasiliano Claiton non avrà piedi educati come quelli della maggior parte dei connazionali, ma è stato determinante nella cavalcata della stagione scorsa del Crotone. Con lui non si scherza, palla o gamba, ma a volte è Claiton ad avere la paggio... Un trauma distorsivo al ginocchio destro lo ha messo k.o. nell'ultimo mese, dopo otto presenze in serie A. Il 2017 è un'incognita, visto che voci di mercato lo danno per partente, ma ciò non toglie che il 2016 per Caliton rimane il migliore anno da quando gioca in Italia.
Antonio Caracciolo (Brescia-Verona)
Non è mai bello essere scambiati per il compagno di squadra più famoso... Allora a Brescia hanno trovato la soluzione: lui era "Caracciolino". Il gigantesco Antonio, centrale nato in Sardegna, in realtà ha pochi punti in comune con l'Airone, se non la stazza. Forza, stacco, senso della posizione tra le qualità di "Caracciolo 2", che nella scorsa B ha disputato una grande stagione: "Sicuramente la miglior della mia carriera". Prestazioni che non sono passate inosservate a Verona, sponda Hellas: diciassette partite quest'anno, titolare inamovibile della capolista. Ma il trasferimento non è andato giù ai tifosi del Brescia, che lo hanno accusato di tradimento.
Bruno Martella (Crotone)
Chiude la linea difensiva il potente esterno sinistro del Crotone, Bruno Martella. Imprendibile per tutto il campionato di B 2015-2016, Bruno ha dominato sulla fascia mancina con il suo barbone e il suo potente e preciso sinistro. Otto gol, tre assist e una sensazione di superiorità quasi imbarazzante per lunghi tratti del torneo. La barba, frutto di una scommessa con Cordaz, l'ha dovuta tagliare dopo la sconfitta interna con il Perugia dello scorso 30 gennaio. Alla fine ha scoperto che il segreto della sua stagione magica stava nei piedi, nelle gambe e nella testa. Prima della promozione è arrivato il prolungamento del matrimonio fino al 2019 con il Crotone, dopo l'esordio in serie A: già 13 le presenze per il ventiquattrenne di Atri. Sogni e obiettivi per il 2017? La salvezza e magari l'approdo nella "sua" Juventus.
CENTROCAMPISTI
Paolo Faragò (Novara)
Sette gol, tre assist ed una squadra presa per mano e portata dritta dritta ai playoff per l'accesso in Serie A nella passata stagione. Già cinque reti in questa prima parte di campionato e il solito apporto decisivo alla causa Novara. Corsa, tecnica e geometrie per il 'tuttocampista' classe '93, uomo ovunque del club di cui ormai è simbolo: dalla Primavera alla prima squadra, una sicurezza assoluta. Il 2016 di Paolo Faragò è davvero da incorniciare.
Joao Pedro (Cagliari)
“Joao Meravigliao”. Meraviglie in mezzo al campo per il brasiliano, un lusso per la Serie B. Crack del Cagliari nel campionato vinto grazie anche ai 13 gol (indimenticabile la tripletta al Brescia) che hanno fatto gioire la banda Rastelli. Poi il ritorno in Serie A ed ancora 'crack', ma stavolta in un altro senso: infortunio e prima diagnosi impietosa: quattro mesi di stop e 2016 finito in anticipo. Non per Joao però, cuore e grinta da vendere oltre alla fantasia: recupero lampo e nuovamente in campo a meno di due mesi dallo stop. Per un 2016 tutto... “Meravigliao”.
Daniel Bessa (Como-Verona)
"Eh, ma l'anno scorso è retrocesso col Como...". Vero sì, ma le prestazioni del classe '93 di proprietà dell'Inter sono state da... promozione diretta. Ecco allora la chiamata di una big di Serie B e la risposta più che pronta: “presente". Già 4 gol (l’ultimo proprio in chiusura di anno) in questa prima parte di stagione e il posto da titolare inamovibile nel centrocampo gialloblu che punta alla Serie A. Così come Bessa, talento diventato maturo in questo 2016.
ATTACCANTI
Ante Budimir (Crotone-Sampdoria)
Uomo-promozione, uomo-mercato. Gol su gol - 16 totali nella stagione scorsa - a Crotone (più quello indimenticabile a San Siro in Coppa Italia "come l'idolo Sheva") che l'hanno portato a vivere una stagione da protagonista culminata con il salto in Serie A per la prima volta nella storia del club calabrese. Crotone è una città che ha sempre considerato come casa sua. In estate poi il trasferimento alla Samp, clausola pagata, ma per ora in stagione solo 8 presenze e nessun gol in blucerchiato. Adesso piace a Pescara ed Empoli, la voglia di gol non gli manca ma, ipotesi di mercato a parte, il croato difficilmente dimenticherà questo 2016, anche perché nella stagione 2014-15 di gol con la maglia del St.Paoli in Germania non ne aveva fatto neanche uno.
Gianluca Lapadula (Pescara-Milan)
Il lavoro paga. Sempre. E non è mai troppo tardi per raggiungere dei traguardi sognati da sempre. Simbolo di chi è riuscito ad approdare in Serie A non più giovanissimo, Lapadula ha chiuso la scorsa stagione da capocannoniere della Serie B (27 gol tra campionato e playoff), trascinatore e protagonista anche nei playoff per completare l'opera e riportare in A il Pescara. Poi la chiamata del Milan - colpo del presidente Berlusconi - un inizio col freno a mano tirato (causa infortunio) poi la “fiera delle prime volte”: l'esordio in campionato, il primo gol, la prima gioia a San Siro, la chiamata in Nazionale, fino al primo trofeo, la Supercoppa. Un'annata indimenticabile.
Giampaolo Pazzini (Verona)
A Verona una seconda giovinezza. Vede la porta, gonfia la rete. Soprattutto in questa stagione, iniziata a mille all'ora. E a suon di gol ha portato l'Hellas ai vertici della classifica di Serie B, mentre lui mantiene saldo il suo primato nella classifica dei capocannonieri stagionali. Ne ha fatti già 16, uno in meno rispetto a Bucchi che con il Modena ne fece 17 nel solo girone di andata della stagione 2005-06. "Non ho mai segnato così tanto" l'ha anche ammesso lui stesso, che a ottobre si è ritrovato con la miglior media realizzativa di tutti i campionati top d'Europa e con un record a coronare una fine d'anno magica: tre doppiette consecutive. Mai così prolifico. E con un Pazzo così, l'obiettivo non può che essere la Serie A.
A cura di Francesco Caruso, Matteo D'Aquila e Guendalina Galdi