Più di venticinquemila persone, in Serie B, non si vedono così spesso. Ma stasera, a Salerno, non voleva mancare nessuno. Parliamoci chiaro: dopo il 4-1 dell'andata, contro il Lanciano, per nessuno era così in dubbio la salvezza. E allora ecco che l'Arechi è ancora più granata del solito. Ai play-out c'è stata davvero poca storia. Ma d'altronde con questa spinta il gioco è più facile.
Già prima della partita i venticinquemila cuori granata battevano all'impazzata e speravano nell'epilogo migliore. Dopo il gol di Coda, al 20', la speranza è diventata praticamente una (quasi) certezza. Di rapina praticamente, da calcio d'angolo, dopo la spizzata di Tuia. Tuia, proprio lui, capitan futuro. La sua stagione è un po' come quella di tutta la Salernitana, una metonimia. Prima l'infortunio e il periodo negativo, poi il dolce finale.
I granata non hanno praticamente sbagliato nulla in queste due partite. Anche stasera, rete e poi gestione, tutto con grande tranquillità. Quella tranquillità che sugli spalti però ancora non c'è. E' ancora contestazione, infatti, dopo un'annata che secondo i tifosi è stata troppo ricca di sofferenza. All'80' la Curva Sud è infatti andata via, lasciando prima lo stadio. La gioia c'era, chiaro, ma solo per il finale. A festeggiare sono tutti gli altri, giocatori compresi. Non quelli del Lanciano, non i tifosi del Lanciano. Per loro, alla fine, è arrivata la Lega Pro.