Chiamatela ‘la fabbrica del calcio’. Una scuola per diventare grandi. Questione di crescita. Voglia di mettersi in mostra. Incubo per alcuni, occasioni per altri. Sì, viva la Serie B. Perché a fare la differenza, alla fine, è sempre la gavetta. Sudore e sacrificio. Due elementi preziosi e indispensabile per il successo. Per credere, domandate ai vari Immobile, Zaza, Florenzi, Insigne, Bonucci e Bernardeschi. Loro , ora, sono la spina dorsale della Nazionale: ma prima si sono sbattuti sgomitando. Tutti quanti con una lettera incisa nella loro storia: la B. Un carattere che unisce anche Alessio Cragno, Alex Meret e Kevin Bonifazi. ‘Nomi a caso?’ Ma va, loro sono i tre ragazzi del campionato cadetto selezionati da Ventura per il prossimo stage della Nazionale.
Che opportunità
Testa alla Russia, cuore al futuro. La rivoluzione di ‘Mister Libidine’ è appena cominciata. Una svolta alimentata da un nuovo serbatoio pieno di benzina fresca. ‘Super piombo?’. No, carburante verde di Serie B. Roba pura. Genuina. E mentre la generazione dei Buffon e De Rossi tiene ancora botta, il gusto azzurro si rinnova con sapori a scadenza lontana. Intanto, a mostrarceli ci pensa Ventura. Il ct li lavora attraverso gli stage. Abituando i ragazzi al suo pensiero, crescendoli. Perché dopo la due giorni di novembre, Coverciano apre le porte ad altri 22 stagisti. E 3 di loro, come detto, arrivano dalla B. Anche se, più o meno, ci sono passati tutti. Scopriamoli assieme.
Le B di bomber
Sì, con la B maiuscola. Segno particolare: talento e fiuto del gol. Pronti, via: tutti a comandare allo stage. Ad impressionare papà Ventura. Ricordandosi delle proprie origini cadette. E lo sa bene Gianluca Lapadula: presente anche novembre, quando arrivò a Coverciano per sostituire l’infortunato Gabbiadini. Perché “ho fatto tanta gavetta, ci ho sempre creduto fin da bambino”. Passando da Teramo e Pescara, sempre in giro per quel sogno che ora si colora d’azzurro. Stesso destino per Falcinelli, tra la sua Umbria e Crotone. Ma ora è tempo d’Italia anche per lui. Seconda convocazione allo stage invece per Caprari, Petagna e Inglese: sì, tre che la Serie A se la sono sudata. Con tanta passione e gol in ogni dove. Ah, Berardi: è giunta la sua ora. Adesso Domenico deve spaccare. ‘Scoperto dal Sassuolo in una partita di calcetto’. Poi dritto step by step: debutto da professionista in B, gloria in A. E ora tutti lo sognano esterno titolare nel 4-2-4 versione Mondiale. “Perché questo progetto non è frutto del caso. Ho studiato dal modello tedesco”. Parola di Giampiero. E poi B come... Belotti: perché il Gallo ha alzato la cresta pure lì, con il suo Albinoleffe. Intanto, per gli attaccanti, ballo dei debuttanti anche per Verdi e Di Francesco. Due gioielli presi in prestito dall’argenteria del Bologna. E si apre così il casting per i numeri 9 da portare in Russia. Baby bomber al lavoro, tutti passati dalla Serie B.
Inside B
Senza paura. Perché il 2017 sarà un ponte al calcio che verrà. Forze fresche in mezzo ne abbiamo? A voglia. Toh, Gagliardini. Esempio perfetto. Sorpresa ieri, certezza oggi. Protagonista dell’ultimo mercato. Faro luminoso dell’Inter. Ovviamente, passato dalla B: Cesena, Spezia e Vicenza. Escalation totale. E ora Italia, dallo stage al Mondiale: siamo sicuri, ci sarà. Stessa traccia per Danilo Cataldi. Da Crotone alla Lazio, poi Genoa. Dalla B alla A, passando per l’azzurro: via con lo stage, il secondo anche per lui. Poi un’altra favola infinita: quella di Pellegrini. Generazione di talenti del 1996, scuola Roma e luce del Sassuolo. Più forte dell’aritmia che provò a fermarlo. Uno col vizio del gol. Pane per i fantallenatori. E per mister Ventura.
Quanta roBa là dietro
Mani impasta. Ce n’è per tutti i gusti. Avremo le spalle coperte anche in futuro. In porta, per lo stage, ci sono Alessio Cragno (Benevento) e Alex Meret. Assieme a Kevin Bonifazi, suo compagno della Spal. Un bel difensore classe 1996, perché “Secondo me la cosa più importante è farsi trovare pronto in ogni momento”. E Kevin risponde presente. Sognando una carriera alla Bonucci, uno che un po’di gavetta l’ha fatta. Sogno comune anche per Federico Ceccherini del Crotone: da oggi anche lui a pompare sangue nel cuore azzurro. Uno della generazione del 1992, passato anche da Livorno. Roba cadetta, genuina. E poi via col ballo dei terzini, sentite qua: Spinazzola e Barreca a destra, Conti e Zampano a sinistra. Segni in comune: una B. Spazio anche a Cristiano Biraghi, curriculum da lavoratore vero: Juve Stabia e Cittadella. Al centro, poi, Caldara è una conferma. Oggi atalantino, prossimamente bianconero. In passato? B, ovvio: da Trapani a Cesena. E poi Armando Izzo, ormai certezza del Genoa: una volta soldato cadetto con l’Avellino.
Saranno Famosi
Mica è finita, eh. Vi ricordate a Novembre? Quando al primo stage c’era per l’attacco Amato Ciciretti, l’idolo di Benevento. Tra gol e … tatuaggi: promessa mantenuta, via con l’uccellino di Twitter fissato sul polpaccio. Ah, vero: Luca Garritano. Da Modena a Cesena, passando per l’azzurro. Con un grande sogno, la Nazionale. Primo stage effettuato. Ma il pozzo della B è infinito, dal fondo è salito a Coverciano anche Vittorio Parigini: oggi attaccante del Bari.
Che modelli
Attenzione, arrivano i campioni. Leggende ‘made in Italy’. Passato recente, non serve tanta memoria. Gente che si è fatta da sola. Sudando le varie magliette. Step by step. Da una categoria all’altra, fino alla Nazionale. Come Luca Toni, sbocciato in A dopo Empoli, Palermo e Treviso in B. Sì, campioni del Mondo. Italianissimi. Come il compagno di banco Gilardino e l’eroe nazionale Fabio Grosso. E ora tocca ai ragazzi di oggi, quelli dello stage. Una lista ampia per Ventura, una risorsa per il paese. Nel segno della lettera B.