Serie A, l'importanza del risparmio: il mercato a basso costo che port...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 28/10/2017 -

Serie A, l'importanza del risparmio: il mercato a basso costo che porta miglioramenti

profile picture
profile picture

Giornata Mondiale del Risparmio. A molti di voi non dirà nulla, alcuni studenti di economia magari ne hanno anche sentito parlare – eppure – il papà di questa ricorrenza è italiano. Tal Maffeo Pantaleoni, noto economista. Nel suo discorso al Congresso dell'Istituto nazionale del Risparmio il 28 ottobre 1924, Pantaleoni parla del risparmio come fondamentale per un uso migliore, individuale e sociale, della ricchezza. Risparmiare, un valore che spesso dimentichiamo comprando e sprecando i nostri soldi in acquisti che al momento ci sembrano eccellenti per poi rivelarsi normali. Un po' quello che succede nel calcio, no? Si compra - a prezzi anche alti - e si sprecano risorse utili investibili in altri momenti dove possono capitare occasioni migliori a basso prezzo. Certo a volte spendere poco e risparmiare non significa per forza fare bene, ma da una spesa oculata tante volte si ricava molto e bene.

Il principio del risparmio è stato applicato da alcune società italiane – con successo – nell'ultimo calciomercato. Vuoi per esigenze di Financial Fair Play, vuoi per scelta, vuoi per il poco budget a disposizione Lazio, Inter, Napoli e Fiorentina sono riusciti a fare del risparmio la loro forza iniziando benissimo questa prima parte di campionato.

Il Napoli delle meraviglie di Sarri, per esempio, è primo in Serie A e rispetto allo scorso anno quest'estate non ha praticamente fatto mercato. De Laurentiis ha scelto una strategia conservativa, risparmiando, rinnovando i contratti dei giocatori in scadenza mantenendo intatto l'organico che lo scorso anno aveva fatto il record di punti in Serie A. Ha comprato i sostituti dei titolari là dove ce n'era bisogno, Mario Rui e Ounas. Ha trattenuto Mertens, Koulibaly e Insigne - richiesti da tutta Europa – e ha convinto Reina a restare per poter sognare in grande col suo blocco storico. E questa scelta sta pagando. Rispetto allo scorso anno, in questo stesso periodo, dopo 10 giornate i Napoli ha 8 punti in più, ha segnato 29 gol subendone appena 7 e non ha mai perso. Lo scorso anno? 19 gol fatti, 10 subiti e 2 sconfitte. Altri numeri, altro Napoli, ma è evidente come non sempre spendere cifre folli sia sinonimo di cambiamento o upgrade.

Benissimo anche l'Inter chiamata - stando agli obblighi imposti dal Fair Play Finanziario - a raggiungere quota 30 milioni di plusvalenze entro il 30 giugno 2017. Le cessioni effettuate hanno permesso ai nerazzurri di raggiungere (anche superare) questa cifra. Dimarco al Sion per 4 milioni, Gravillon al Benevento per 1,5 milioni, Miangue al Cagliari per 3,5 milioni, Eguelfi all'Atalanta per 1,5 milioni, Banega per 9 milioni al Siviglia e Caprari per 15 milioni alla Sampdoria. Caprari, talaltro, è stato inserito nella trattativa che ha portato in nerazzurro Milan Skriniar difensore rivelazione di questo inizio di stagione, colonna portante dell'Inter e beniamino dei tifosi. Insomma, gioco, partita e incontro. Chapeau all'Inter che ha saputo fare di un limite come il FFP un vantaggio, investendo su giocatori di prospettiva e poco costosi. Ah sì, punti in più? 12.

Lazio e Fiorentina , invece, hanno dovuto fare i conti con i pochi soldi, ma hanno saputo far fronte a questa mancanza con ottime intuizioni a basso costo e qualche cessione importante.

La Lazio dalle cessioni di Biglia (17 milioni), Keita (30 milioni), Hoedt (16 milioni) e Cataldi (2 milioni per il prestito oneroso) ha ricavato poco più di 65 milioni. Reinvestiti sul mercato poco meno della metà: 33 milioni. Risparmio estivo che – condito alla bravura di Simone Inzaghi – vede la Lazio a pari punti con la Juventus in classifica e +7 punti rispetto lo scorso anno.

Anche la Fiorentina ha dovuto fare di necessità virtù. La rosa è quasi totalmente nuova rispetto a quella dello scorso anno. In estate hanno salutato tra gli altri: Borja Valero, Bernardeschi, Vecino, Tatarusanu e Kalinic. Il ds Pantaleo Corvino ha dimostrato freddezza e capacità sfruttando il tesoretto delle cessioni per fare mercato. Ovviamente risparmiando. 110 milioni raccolti dalle cessioni dei giocatori che hanno salutato Firenze, poco più di 70 quelli spesi. Gli acquisti più onerosi Simeone (15 milioni) e Benassi (10 milioni), ma nessuno degli altri ha superato i 5 milioni di costo del cartellino. Risultato? Mercato ampiamente promosso. La Fiorentina ha fatto meglio di tutti in Serie A perché 12 dei 18 gol fatti sono arrivati dai nuovi acquisti. Anche qui nessun nome altisonante, ma tanta qualità e quantità per costruire una squadra solida e importante, con un occhio al salvadanaio.

Cicerone diceva che “Gli uomini non riescono a capire quale gran rendita costituisca il risparmio” sicuramente i ds di Napoli, Inter, Lazio e Fiorentina un'idea se la sono fatta.

di Jonathan Manca



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!