Volata, come uno sprint di una Milano-Sanremo od un allungo sul pavé della Parigi-Roubaix. Volata, come una semina di un raccolto, che si spera sempre prospero. Volata, come uno stormo di uccelli che si librano in cielo, a volte presagio di un temporale in arrivo. Lo sprint, la semina ed il presagio di una tempesta, questa è la sintesi dell’ultima giornata del girone di andata: in palio il titolo di ‘campione d’inverno’. Non sarà certo un’effige da spolverare nelle bacheche dei trofei ben più lucenti, ma le statistiche parlano chiaro. Su 81 tornei di Serie A, i campioni d’inverno si sono aggiudicati per 56 volte lo scudetto. Vero è che statistica fa scopa con scaramanzia, però i numeri sono numeri.
Era ormai qualche anno che non si vedevano tante squadre in vetta. Nell’ordine Inter, Napoli, Fiorentina e Juventus. Tre punti a dividerle, come una vittoria o una sconfitta nell’ultima giornata. L’Inter, forte dei sui 39 punti, guarda tutti dall’alto attendendo in casa un Sassuolo, sempre temibile ma in leggera fase calante dopo l’ottimo inizio di campionato. La banda di Di Francesco, però, con le big si esalta ed il fattore campo non fa paura. Fiorentina e Napoli, appaiate a 38, affrontano rispettivamente Lazio (in casa) e Frosinone (fuori). Sousa e Sarri stanno dando continuità ai risultati ed il ritorno dalle feste ha confermato questo trend. Infine la Juventus, con 36 punti: le otto vittorie consecutive dei bianconeri fanno pensare ad un’inerzia difficile da fermare. Ci proverà la Sampdoria di Montella, nel fortino di Marassi, rinvigorita dalla recente vittoria nel derby, dove si è iniziata a vedere la mano dell’aeroplanino.
LA SEMINA – Come ci siamo trovati in questa situazione? Tutte le strade portano a... al titolo di campione d’inverno. E’ proprio vero perché il cammino delle quattro contendenti è stato molto diverso. L’Inter cinica di Mancini, con le sue proverbiali vittorie di misura, ha dettato il passo per tutta la prima parte del campionato, con un’unica debacle proprio contro la Fiorentina. I viola hanno saputo arrestare la corsa in solitaria dei nerazzurri conquistando la vetta, ma non riuscendo a mantenerla. Il Napoli ha avuto una partenza a rilento ma, grazie alla totale fiducia del presidente De Laurentiis sul ‘progetto Sarri’, ha guadagnato autostima con un filotto europeo, garantendo un ottimo passo anche in campionato. La Juventus non è proprio partita. Il disastroso inizio di campionato lasciava presagire un’annata funesta dopo quella di grazia del quasi triplete. La svolta dopo la sconfitta a Sassuolo con l’avvio di una rincorsa che potrebbe trovare il suo termine in quest’ultima giornata.
LA TEMPESTA – Al di là degli aspetti climatici di un inverno che, con palese ritardo, si sta presentando, il presagio della tempesta c’è tutto. L’innesco sarà di scena al Franchi di Firenze, oggi pomeriggio, dove la Fiorentina deciderà l’altezza dell’asticella da raggiungere. Domenica l’Inter avrà la vera bussola del meteo: una sua vittoria, all’ora di pranzo, farebbe chiudere gli ombrelli a Napoli e Juventus. Se la congiunzione degli astri portasse alla serata di domenica un terzetto in vetta alla classifica, allora potrebbe essere la Juventus a scagliare l’ultimo fulmine. Quattro squadre laureate pari merito campione d’inverno, al netto di differenza reti e scontri diretti. Insomma, la tempesta perfetta.
Luca Gandini