"Ho scelto di mettere Lautaro perchè è meno comune del cognome Martinez". Personalità e voglia di spaccare il mondo. Si presentò così ad Appiano Gentile il 12 luglio, Lautaro Martinez. Un argentino che in poche settimane conquistò il cuore dei tifosi. I gol in amichevole (quello al Wanda in particolare contro l'Atletico) e un'amicizia con Mauro Icardi che in tanti pensavano potesse tramutarsi in una coppia da sogno anche in campo.
Un sogno che si è però ridotto drammaticamente nella giornata di mercoledì 13 febbraio 2019, sette mesi dopo quella conferenza stampa. Quel capitano che accolse il suo nuovo amico e compagno argentino nello spogliatoio oggi è stato degradato. Una coppia che (almeno sul campo) ad oggi è difficile da poter soltanto ipotizzare.
Destini incrociati e diversi. Pochi giorni fa Mauro era il centro dell'universo Inter, oggi non sembra neanche farne parte. E Lautaro, quando l'amico Icardi non c'è, si esalta. Cinque gol, sui sette totali, sono arrivati senza Icardi in campo. Una coincidenza? Forse, o forse no. Anche contro il Rapid, in assenza del rigorista della squadra, ci pensa Lautaro. Una prova di fiducia ma anche di consapevolezza. Da vero "toro".
Sembra uno scherzo del destino. Chi ha segnato la rete decisiva nella prima gara dell'era post-Icardi capitano? Naturalmente Lautaro. Spalletti se lo coccola, sa bene che dopo aver perso (si spera momentaneamente) il suo numero nove, non può permettersi di perdere anche l'altro argentino del suo attacco. "C'è molto di Lautaro nella partita di questa sera, è entrato nella totalità della partita. è stato bravo, anche per la responsabilità che aveva dopo quello che è successo. Ora c'è da vedere se riuscirà a fare bene dentro l'area come Icardi", dice nel post-partita Spalletti.
Già, come Icardi. Un paragone che adesso i tifosi fanno sempre di più. Lautaro è all'altezza di Mauro? Questa è la domanda che rimbalza da Vienna a Milano. Ad inizio anno tutti erano convinti di sì, oggi un po' di meno. Normale, visto che stiamo comunque parlando di un ragazzo di ventidue anni ancora da compiere. I numeri parlano chiaro: senza Icardi Lautaro segna, e i gol sono spesso decisivi. Ora starà a Spalletti e alla società ricomporre un puzzle che ad oggi sembra quasi impossibile da sistemare. Ma nel calcio spesso le cose cambiano in fretta.