Un presente in Spagna, alla guida del Deportivo La Coruña, un passato al Milan da giocatore prima e da allenatore poi. Parentesi quest’ultima decisamente meno fortunata rispetto a quando indossava gli scarpini. “Credo che la grande differenza tra me e Gattuso è che la società, ai miei tempi, non era tranquilla. Io ho pagato sicuramente cose esterne non legate al calcio. C’è stata una confusione generale che è andata avanti fino alla vendita della società. E’ stata una grande delusione e un grande dolore personale per non aver potuto fare un percorso più lungo", le parole rilasciate da Clarence Seedorf nel corso di un’intervista a Fox Sports.
Seedorf torna sulla sua parentesi da allenatore del Milan: “Dispiace per come è andata perché avevo lasciato il calcio per venire ad allenare e aiutare la mia squadra in difficoltà. Abbiamo fatto bene, abbiamo fatto 35 punti ma non ci vuole solo quello. Sono contento che Gattuso abbia trovato una situazione più stabile e questo ha fatto la differenza per l’ambiente. Sarei rimasto volentieri. Sono felice che i tifosi possano tornare ad aver un po’ di tranquillità e certezze. In questa fase qualcosa di meglio si sta vedendo in generale”.
Tanti successi da giocatore, ma anche alcune ‘cadute’: una su tutte, il 4-0 proprio contro il Deportivo La Coruña – squadra che oggi allena – che costò al Milan l’eliminazione (4-1 per i rossoneri all’andata) dall’edizione della Champions League 2003-2004, edizione poi vinta dal Porto di Mourinho. “Quel 4-0 è la partita più brutta della mia vita. Peggio anche di Istanbul. Mourinho ci deve ancora ringraziare per essere diventato un grande allenatore perché quel Milan era incredibile. Quando entro al Riazor ci sono le foto dei gol che hanno fatto contro di noi quella serata. Le vedo ogni volta che scendo sul terreno di gioco e mi fanno capire che importanza ha avuto quella partita per la gente qui. Il Milan era super e quell’anno doveva fare il triplete", ha concluso Seedorf.