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Data: 30/10/2016 -

"Se c'è il Milan voglio andare lì". Lapadula-story: presente contro passato in Milan-Pescara

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Le parole del procuratore di Lapadula in vista di Milan-Pescara.
Le parole del procuratore di Lapadula in vista di Milan-Pescara.

Idolo e trascinatore. Grintoso, affamato, combattivo. Se il Pescara sta affrontando la Serie A, non può che essere riconoscente a quel Gianluca Lapadula da 30 reti in maglia biancazzurra. Lapa-gol. Biglietto da visita che gli è valso un viaggio di sola andata verso Milanello. L’occasione di una vita.

E chissà cosa passerà proprio nella testa di ‘Lapa’ questa domenica, quando presente e passato si troveranno faccia a faccia in Milan-Pescara. Una strana sensazione ritrovare da avversario quel presidente Sebastiani che per convincerlo a scegliere il Pescara ai tempi gli consegnò personalmente una maglia col 10 e col cognome ‘Lapadula’ stampato sopra. Strano a volte, il destino.

“Vive la vigilia di questa partita come tutte le altre, anche se forse ci sarà un pizzico di emozione in più visti i tanti amici che rincontrerà”, ha dichiarato Gianluca Libertazzi, agente del giocatore ai microfoni di Gianlucadimarzio.com. Un’estate da protagonista assoluto del mercato: tutte lo volevano ma il Milan “non si può rifiutare”. “Quanti giocatori segnano tanto anche in Serie A ma non hanno mai avuto la possibilità di arrivare al Milan?”. Domanda retorica. “Quando lo informammo dell’offerta rossonera, tra l’incredulità e lo stupore del momento affermò: "Se c’è il Milan io voglio andare lì’”. E così fu.

Non ha trovato molto spazio finora, ma Lapa è un lottatore e pensa solo... a tornare Lapa-gol: “Il ragazzo è tranquillo, sa di giocare in un club con tantissimi giocatori forti. Ha avuto poco spazio ma si è calato bene nella realtà. Il gol arriverà, non è un’ossessione per lui”. Dopotutto il carattere del giocatore parla da sé: “Personalmente ricorderò sempre il modo in cui affrontò quei due mesi di difficoltà nella scorsa stagione a Pescara”, si spiega meglio: “Con la carica e il carisma di sempre come nei momenti migliori. Ciò alla lunga ha ripagato gli sforzi compiuti e sono sicuro che dimostrerà il proprio valore”.

Con un solo obiettivo: tornare ad essere quell’attaccante guerriero che fece innamorare di sé due paesi in due continenti diversi: Italia e Perù. Peruviani talmente in estasi da sacrificare addirittura il proprio posto di lavoro in nome di Gianluca Lapadula. Un solo nome: Silvio Valencia. Chi? Giornalista peruviano licenziato dalla propria emittente radiofonica per aver difeso ‘Lapa’ troppo strenuamente dalle critiche di un collega. A chi non lo voleva in Nazionale rispondeva senza se e senza ma “Respeta Lapadula”, tradotto “Rispetta Lapadula”, fino a renderlo uno slogan e… Perfino il nome di un ristorante locale! Storie da fútbol sudamericano. Anche se l’amarezza per la momentanea disoccupazione venne presto spazzata via dall’invito di Lapadula stesso per il proprio matrimonio. Avete capito bene. Perché Lapa è “un passionale per natura, tutt’altro che fuori dagli schemi”, la conclusione di Libertazzi. Riconoscente, soprattutto. Sperando di tornare quel trascinatore da 30 e lode ammirato ai tempi di Pescara.




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